Nuovi dettagli emergono dall’autopsia effettuata sul corpo di Loris Andrea Stival, il bambino di otto anni ucciso il 29 novembre e trovato senza vita a Santa Croce Camerina. E’ il Corriere della Sera a far sapere che, secondo i medici legali, quando il piccolo è stato gettato nel canalone era ancora vivo. “Gli accertamenti ci suggeriscono che probabilmente non era clinicamente morto anche se comunque sarebbe stato difficile se non impossibile salvarlo”, ha rivelato una fonte investigativa al quotidiano di via Solferino. Il corpo di Loris è stato poi trovato sabato pomeriggio da Orazio Fidone, il cacciatore che al momento risulta essere l’unico indagato per la sua morte, anche se in queste ultime ore le attenzioni degli investigatori si stanno concentrando in particolare sulla madre del piccolo, Veronica Panarello, la cui versione dei fatti sembra presentare alcune discordanze.
Tracce organiche sarebbero state trovate su un paio di forbici sequestrate nell’abitazione dei genitori di Loris, il bimbo di otto anni ucciso sabato scorso a Santa Croce Camerina. Il campione genetico, attualmente sottoposto ad esami da parte della Scientifica per capire a chi appartenga, sarebbe stato isolato dagli esperti con il luminol, un composto chimico utilizzato proprio in questi casi solitamente per trovare tracce di sangue, anche lavato o rimosso. E’ poi ancora giallo sulle fascette che Veronica Panarello ha consegnato alle maestre della scuola e che sarebbero compatibili con i segni trovati sul collo di Loris. “Il papà di Loris, su pressioni della mamma, ci ha dato una confezione, aperta, di fascette di plastica bianche, sostenendo che sarebbero dovute servire al bambino nei lavori in classe proprio il giorno in cui era scomparso – ha detto la maestra Teresa Iacona – Noi ci siamo molto sorprese, meravigliate, non avevamo mai chiesto una cosa del genere, per questo abbiamo deciso di informare gli investigatori”.
Le fascette consegnate alle insegnanti della scuola di Santa Croce Camerina da Veronica Panarello sarebbero compatibili con i segni di strangolamento rinvenuti sul collo di Loris Stival, il bambino di otto anni trovato morto sabato scorso. La madre del piccolo aveva consegnato le fascette di plastica alle mastre nel pomeriggio di lunedì scorso, ma queste si sono stupite perchè non avevano mai richiesto l’utilizzo di fascette del genere per esperimenti scolastici perché ritenute troppo pericolose. Non c’è comunque ancora niente di definitivo, gli esami sono in corso e bisognerà attendere dei giorni per avere un riscontro.
E’ giallo su alcune fascette che la mamma di Loris Stival, Veronica Panarello, avrebbe riconsegnato alle insegnanti del bambino della scuola di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Quando alcune maestre sono andate a trovare la donna per farle le condoglianze, lei avrebbe consegnato loro delle fascette di plastica perché avrebbero fatto parte di un lavoro non concluso a scuola. Eppure, come scrive oggi anche il Corriere della Sera, quelle fascette non sono mai state usate a scuola: “Sono oggetti pericolosi” e “nessuno ne ha portate in aula, se non di nascosto”, ha detto la preside della scuola “Falcone-Borsellino”, Giovanna Campo. La notizia appare ancora più strana dopo l’esito dell’autopsia che ha chiarito che il piccolo Loris è stato strangolato non a mani nude, ma proprio con delle fascette da elettricista (quelle di plastica rigida che una volta chiuse si possono solo tagliare). La donna comunque non è indagata, come ha confermato più volte il suo avvocato.
Prosegue la caccia all’assassino di Loris Andrea Stival, il bambino di otto anni trovato morto sabato scorso in un canalone a Santa Croce Camerina (Ragusa). Le indagini si arricchiscono ogni giorno di nuovi dettagli, ma il killer non ha ancora un volto né un nome: nella giornata di ieri gli esami autoptici effettuati sul corpo del piccolo hanno chiarito che Loris è stato strangolato con una fascetta da elettricista e non a mani nude come inizialmente si credeva. Gli inquirenti hanno effettuato un nuovo sopralluogo sul luogo in cui è stato scoperto il corpo, mentre i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dei genitori. Continua a non convincere del tutto la versione della madre, Veronica Panarello, su quanto accaduto la mattina del 29 novembre: la donna ha sempre raccontato di aver portato entrambi i figli in auto, ma secondo le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza Loris non sarebbe sceso dal veicolo davanti alla scuola. Ieri la madre è tornata in Questura per l’incidente probatorio, durante il quale ha ripercorso in auto insieme agli uomini della Scientifica il percorso che porta dalla casa fino alla scuola. Si sono poi diretti a Donnafugata, dove la mattina del delitto la donna avrebbe partecipato a un corso di cucina. Veronica Panarello è uscita dalla Questura ieri sera insieme al marito e al legale, Francesco Villardita: “La mia assistita ha partecipato a una verifica come persona informata dei fatti, non è assolutamente indagata. Sta tornando a casa”, ha detto l’avvocato.