Si indaga ancora in merito al brutale omicidio di Andrea Loris Stival, avvenuto sabato scorso, il 29 novembre 2014, nel Ragusano: nella giornata di martedì 9 dicembre – come riporta RagusaTg.it – si terrà una conferenza stampa in cui verranno forniti maggiori dettagli sull’inchiesta e probabilmente sui sospetti. Infatti, dall’esame autoptico completo del corpo, è apparso chiaro che le fascette probabilmente usate per strangolare il bambino siano state usate anche per legargli i polsi, e dunque l’assassino avrebbe avuto un complice. Continuano intanto le indagini, specialmente per quanto riguarda la testimonianza di Veronica Panarello, la madre del piccolo, che appare discordante in diversi punti.
Continuando le indagini sulla morte di Andrea Loris Stival, il bambino che è stato ucciso a Santa Croce Camerina lo scorso 29 novembre 2014: è emerso un nuovo dettaglio che getterebbe ancora più ombre sulla testimonianza data dalla madre del piccolo, Veronica Panarello. Da alcune telecamere di sorveglianza piazzate sulle strade della cittadina si era intuito che la Polo nera della donna non aveva mai accompagnato il bambino a scuola, e verso le 9.30 della mattinata era invece uscita di casa, diretta verso la zona del Mulino Vecchio, dove è stato ritrovato il cadavere della vittima. Come riporta Ilmessaggero.it, le immagini delle telecamere si interrompono proprio alla curva prima del luogo di ritrovamento: circa nove minuti dopo riprendono su un tratto di carreggiata che segue e inquadrano appunto la Polo. La distanza tra questi due punti percorribile con una vettura è di circa tre minuti, mentre invece Veronica Panarello ne ha impiegati nove. Gli inquirenti stanno cercando di capire che cosa è accaduto nei sei minuti in più, durante i quali probabilmente è stata effettuata una sosta.
“Veronica è una mamma speciale, non voglio che si infanghi il nome di mia moglie. Abbiamo già tanto dolore. E non mostrate più le foto dei bambini. Chiediamo la collaborazione di tutti i cittadini di S. Croce Camerina. Chi sa parli. Aiutateci. E dateci al più presto nostro figlio”. Lo ha detto a Tgcom24 Davide Stival, il padre di Loris Andrea, il bambino di otto anni ucciso sabato scorso a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. L’uomo difende con forza la moglie, Veronica Panarello, la cui versione dei fatti ha destato qualche dubbio negli ultimi giorni. Proprio la donna è tornata a farsi sentire ieri dal balcone della sua abitazione: “Ho detto la verità – ha gridato ai giornalisti – sono innocente, qui sono tutti contro di me”.
E’ ancora giallo sull’omicidio di Andrea Loris Stival, il bambino di otto anni che viveva con la famiglia a Santa Croce di Camerina, nel Ragusano. Si sta ancora indagando e negli ultimi giorni gli occhi sono puntati sulla madre del piccolo, Veronica Panarello, e sulle discordanze che sono emerse rispetto alla sua versione dei fatti. Loris è stato ucciso tramite strangolamento con delle fascette da elettricista come quelle che, dopo che il delitto era stato compiuto e il cadavere ritrovato, i genitori del piccolo hanno consegnato alle maestre della scuola affermando che sarebbero servite per un compito. Si è scoperto – come riporta anche il Corriere della Sera – che in gioventù Veronica Panarello aveva tentato il suicidio proprio con lo stesso tipo di fascette, quelle da elettricista, che una volta chiuse si aprono solamente con le forbici: questo ha incrementato i dubbi degli inquirenti. Tramite l’avvocato Francesco Villardita, Veronica Panarello ha voluto rimarcare la sua innocenza, affermando di essere molto offesa da coloro che diffondo informazioni false e spiegando di aver sempre detto la verità.