“Io ho le spalle larghe e sono pronto ad affrontare tutto, se serve a fare luce sulla tragica morte del bambino, ma lasciate in pace la mia famiglia”. Lo ha detto Orazio Fidone, il cacciatore che il 29 novembre scorso ha trovato il corpo di Loris Andrea Stival, il bambino di otto anni ucciso a Santa Croce Camerina. L’uomo ha ribadito di “non sapere cosa sta succedendo”. Anche Franco Iurato, il sindaco del piccolo comune nel Ragusano, ha brevemente commentato quanto sta avvenendo: “Comunque andranno le cose sarà una brutta storia. Prima di parlare aspetto notizie ufficiali dalla procura di Ragusa”.
“Nulla di nuovo rispetto a prima: la mia assistita è sentita come persona informata sui fatti. E lo ribadisco: non è indagata, meno che mai fermata o arrestata”. A parlare è Francesco Villardita, avvocato della famiglia Stival, dopo che Veronica Panarello è stata prelevata a casa e condotta in Procura per essere nuovamente ascoltata. La mamma di Loris, il bambino di otto anni trovato morto il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina, è stata accompagnata presso la Procura di Ragusa insieme al marito, Davide Stival, dagli agenti della squadra mobile.
Veronica Panarello, la madre di Loris Andrea Stival, il bambino ucciso il 29 novembre scorso, è stata prelevata pochi minuti fa dalla sua abitazione in via Garibaldi, a Santa Croce Camerina (Ragusa). Nella casa della donna è entrato il capo della squadra mobile di Ragusa, Antonino Ciavola, insieme ai carabinieri e ad altri investigatori. La venticinquenne è poi uscita di casa con gli agenti e il marito, Davide Stival, per essere portata presso la Procura della Repubblica di Ragusa. Qui verrà dunque nuovamente interrogata dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Rota, i quali dovranno fare luce sulla versione fornita dalla donna che ha sempre sollevato diversi dubbi.
Quella di oggi potrebbe essere una giornata decisiva per le indagini sull’omicidio di Loris Andrea Stival, il bambino di otto anni trovato morto il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Una voce proveniente dalla Procura di Ragusa, non confermata ma diffusa dalle colonne del quotidiano Il Messaggero, secondo la quale già nelle prossime ore tutto sarà più chiaro. Al centro della vicenda c’è ancora Veronica Panarello, madre venticinquenne del bambino, mai iscritta nel registro degli indagati ma nuovamente convocata dal pm per un nuovo interrogatorio, il quarto da quando il corpo di Loris è stato trovato in quel canale. Intanto si è appreso che a Punta Secca, sulla spiaggia davanti alla casa del commissario Montalbano (distante appena pochi chilometri da Santa Croce), qualcuno ha scritto sulla sabbia: “Giustizia per Loris”.
Duro attacco ai giornalisti da parte di padre Flavio Magnuco, viceparroco di Santa Croce Camerina, il comune in provincia di Ragusa dove sabato scorso è stato trovato morto Loris Stival. “E’ stata una settimana particolare e a scuola sono venute tante persone, anche troppe. C’erano anche tante telecamere, anche qui in chiesa: è una vergogna. Evidentemente non hanno altro da fare”, ha detto durante la messa padre Magnuco che non ha voluto invece commentare l’inchiesta: “E’ inopportuno da parte mia dire qualsiasi cosa prima che venga fuori la verità intera. Sono state dette troppe cose e finché non c’è niente di certo non mi sento di dire nulla”. Il viceparroco ha quindi parlato di una comunità “stanca e arrabbiata”, soprattutto per ciò che è stato detto “sulla città e sugli abitanti”.
Sono esattamente 36 i minuti sui quali vogliono fare luce gli investigatori che stanno indagando sulla morte di Loris Andrea Stival, il bambino di otto anni trovato morto il 29 novembre scorso nel Ragusano. Proprio quella mattina, tra le 8.49 e le 9.25, la madre del piccolo, Veronica Panarello, sarebbe rimasta a casa con il figlio e avrebbe parlato al telefono una sola volta con il marito. E’ quanto emerge dalle analisi effettuate sui tabulati telefonici, secondo i quali a chiamare sarebbe stato il padre. In tutta la mattina di sabato, inoltre, prima che la donna arrivasse davanti alla scuola “Falcone e Borsellino” di Santa Croce Camerina, avrebbe parlato al telefono una decina di volte in tutto e avrebbe scambiato una dozzina di sms anche con diversi familiari.
Nuova svolta nel caso dell’omicidio di Loris Andrea Stival, il bambino di otto anni ucciso il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Sarebbero almeno due le persone coinvolte nell’assassinio, almeno secondo quanto riportato nelle scorse ore dall’edizione online del Corriere di Ragusa. Si tratterebbe di persone “note al bambino” sulle quali ci sarebbero già “parecchi indizi e alcune prove schiaccianti”. La notizia non ha ancora trovato conferma tra gli investigatori, ma il giornale sostiene che i due responsabili “si sarebbero coperti a vicenda dopo aver strangolato il bambino con una fascetta di plastica, di quella in uso tra gli elettricisti”. L’indiscrezione che un’altra persona fosse presente quel sabato mattina è anche alimentata dal fatto che forse sarebbe stato difficile per una sola persona compiere l’omicidio utilizzando le fascette di plastica e poi gettare il corpo nel canale dove poi è stato trovato. Fanno anche pensare le parole scritte qualche giorno fa su Facebook dalla zia del piccolo, Antonella Stival, che si rivolge agli assassini di Loris usando il plurale: “Bastardi, costituitevi”.