Tragedie che solo la montagna compie ma che anche la montagna disvela. E’ il caso di Jonathan Conville, un climber scozzese che nel 1979 precipitò da una parete del Cervino nel territorio svizzero e i cui resti fino a oggi non furono mai trovati. E’ stato il disgelo avanzato dovuto al riscaldamento globale a rivelare adesso i suoi poveri resti che così potranno avere una degna sepoltura dopo essere rimasti nascosti per ben 34 anni nei ghiacci. Conville, un ex paracadutista che aveva all’ora solo 27 anni, si era voluto cimentare in una rischiosissima impresa: conquistare la vetta del Cervino, 4478 metri. Purtroppo era precipitato morendo sul colpo e sprofondando nella neve che poi l’ha ricoperto. Si calcola che anocra oggi ci siano 250 scalatori morti sul Cervino di cui non si è mai trovato il corpo.



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