Il 15 febbraio è il 46º giorno dell’anno secondo il Calendario Gregoriano. La Chiesa Cattolica in questa data celebra la memoria di San Sigfrido di Växjö, monaco inglese che nel corso dell’undicesimo secolo evangelizzò la Penisola Scandinava. San Sigfrido nacque in Inghilterra nella seconda metà del decimo secolo. Si conosce molto poco riguardo la sua vita giovanile e le sue origini familiari. Probabilmente apparteneva alla piccola nobiltà sassone o a una famiglia della borghesia. Come era consuetudine in quell’epoca, il figlio primogenito ereditava gran parte del patrimonio familiare, mentre quelli minori si dedicavano o al mestiere delle armi o alla vita religiosa. Di conseguenza, dato che entrò in età relativamente giovane nell’Ordine Benedettino, è lecito supporre che San Sigfrido fosse il figlio cadetto di un membro della piccola nobiltà o di un borghese agiato. San Sigfrido fu un monaco del convento di Glastonbury. Alcuni storici suppongono che San Sigfrido fosse divenuto in seguito vescovo dell’opulenta città di York. Quel che appare certo è che negli ultimi anni del decimo secolo, Sigfrido è un uomo importante in Inghilterra: il re stesso lo tiene in grande considerazione, dato che viene scelto come ambasciatore da inviare in Norvegia. Di conseguenza, è probabile che San Sigfrido fosse un vescovo o un abate di un monastero importante.
Intorno al 995, San Sigfrido partì dall’Inghilterra per dirigersi verso la Penisola Scandinava. La Scandinavia era già stata evangelizzata nel corso del nono secolo da Sant’Ansgario ma, con il passare degli anni, le guerre e le lotte tra fazioni avevano distrutto i monasteri e le chiese, portando alla morte o alla fuga di tutti i religiosi cristiani. Di conseguenza, nel decimo secolo l’intera Penisola Scandinava era tornata ad essere pagana. Sigfrido ricevette dal re la doppia missione di ambasciatore e di evangelizzatore. Dopo un lunghissimo e difficile viaggio attraverso la Danimarca, Sigfrido giunse in Svezia nell’anno 997. In Svezia, San Sigfrido decise di fermarsi nello Smaland, nei pressi di Varend, dove edificò una chiesa, futura base della nuova e definitiva evangelizzazione della Penisola Scandinava. Ad accompagnarlo nel viaggio, Sigfrido aveva chiamato con sé tre nipoti, Unaman, Vinaman e Sunaman. Pochi anni dopo, nel 1008, il re Olof Skötkonung, alle cui orecchie era giunta voce della vita ascetica di Sigfrido e del suo messaggio, volle conoscerlo per convertirsi al cristianesimo. Il re chiamò al suo cospetto Sigfrido: i due si incontrarono ad Husaby, dove il sovrano ricevette il battesimo.
Tornato a Varend, Sigfrido trovò il villaggio devastato e la sua chiesa rasa al suolo per mano di una banda di predoni: i tre nipoti erano stati decapitati, le loro teste messe in un cesto di legno e lanciate in un lago. Miracolosamente, quando Sigfrido tornò a Varend, queste riemersero, mostrandogli lo scempio. Il re Olof, adirato per il fatto, fece catturare i banditi e li condannò a morte: Sigfrido li perdonò e chiese al sovrano di perdonare loro la vita, chiedendo il pagamento di una grossa multa come castigo. Sigfrido diede poi il denaro ottenuto al re, ottenendo in cambio un terreno nei pressi di Tiutursby, sul quale edificò un grande monastero, destinato a diventare il centro dell’evangelizzazione della provincia di Västergötland e, nei decenni successivi, di tutta la Svezia.
La diocesi di Växjö, di cui fu vescovo, è la più antica di tutta la Svezia. Santa Sunniva, da lui canonizzata, è la prima santa della Norvegia. Dopo essersi dedicato all’attività evangelizzatrice in tutta la Penisola Scandinava e in alcune aree rurali della Danimarca, San Sigfrido si spense a Växjö poco dopo l’anno 1030.
Venne sepolto nella chiesa cattedrale di Växjö. Secondo la tradizione, San Sigfrido venne canonizzato dal pontefice Adriano IV (1154-1159), che era stato il legato papale in Svezia prima di ascendere al soglio di Pietro. Dopo il passaggio della Svezia alla fede luterana, il suo sepolcro venne distrutto per ordine del vescovo protestante Pietro Giona Angermannus intorno al 1600. Nonostante questo, il culto di San Sigfrido è ancora diffuso in Svezia presso la minoranza cattolica. È il santo protettore della Svezia. Le reliquie di San Sigfrido sono custodite a Copenaghen e Roskilde. Nelle raffigurazioni, San Sigfrido viene rappresentato con un cesto contenente le tre teste dei nipoti decapitati dai briganti e con il bastone pastorale.