Nel 1960 ce n’erano più di 200,000. Oggi non sono neanche 50,000. E adesso una ce l’hanno pure messa in prigione. Parliamo di suore in America. Martedi 18 febbraio un giudice federale ha condannato Sister Mary Rice a 35 mesi di galera per aver danneggiato e distrutto proprietà pubbliche. “Per favore, non abbiate alcuna clemenza verso di me”, ha implorato la suora rivolgendosi alla corte. “Rimanere in prigione per il resto della mia vita sarebbe il dono più grande che potreste farmi”. Il giudice però deve essersi affidato molto più al buon senso (e al buon cuore) che alla legge, e non ha infierito. La suora in questione ha 84 anni… I suoi compagni d’avventura la pagheranno più cara. Greg Boertje-Obed e Michael Walli, che di anni ne hanno soltanto, rispettivamente, 64 e 58, dietro alle sbarre dovranno trascorrerci un lustro.



Cos’hanno combinato? Hanno combinato che lo-sa-solo-dio-come son riusciti a penetrare nell’impenetrabile Y-12 National Security Complex di Oak Ridge, Tennessee. Un impianto nucleare, mica una fabbrica di caramelle! Well… molto impenetrabile non deve essere stato, non me la vedo proprio la nostra suora in azione come un “Navy Seal”, tipo quelli che han fatto fuori Bin Laden. I tre pacifisti “no-nukes” hanno superato tre sbarramenti, sono arrivati al cuore dell’edificio dove si processa ed immagazzina l’uranio, e per un paio d’ore si sono sbizzarriti ed imbizzarriti imbrattando tutto di sangue (che devono per forza essersi portato appresso mentre superavano le impenetrabile difese – e poi …che sangue?) con Sister Mary che prendeva a martellate i muri. Gesto tanto esemplificativo quanto – suppongo – poco produttivo. Per lasciare davvero il segno avrebbe dovuto cavalcare una “wrecking ball”, quelle enormi palle di metallo lanciate dalle gru, che fiondano sventole da far paura. Ma la suorina di 84 non ce la vedo neanche nei panni di Miley Cyrus (andatevi a vedere il video di “Wrecking Ball”, è un segno dei tempi anche quello).



La domanda più elementare che mi viene in mente è come mai questi tre quel giorno del luglio 2012 non avessero trovato niente di meglio da fare.

Ora, non conoscendo nè Greg Boertje-Obed nè Michael Walli non sono in grado di rispondere. E la suora? È vero, non conosco neanche Sister Mary Rice, ma pensavo di avere grossomodo un’idea di “cosa fa una suora”. Ci sono andato all’asilo dalle suore, le vedevo negli ospedali, orfanotrofi, scuole, qui in America hanno assistito milioni di immigrati, e poi le contemplative, come alcune nostre amiche che vivono in Trappa seguendo la Benedettina regola dell'”ora et labora”. Ma le “Sorelle del cuore contaminato di sant’uranio dal Tennessee” non le conoscevo.



Ormai ci sono più ordini che suore, ed è un peccato, cioè una mancanza. Speriamo che Sister Mary in questi 35 mesi riscopra un po’ quella cosa grande che la portò a consacrare la sua vita a nostro Signore, non al nucleare che probabilmente non sapeva neanche cosa fosse quando scoprì ed accolse la sua vocazione. E lasciamo perdere i National Security Complex…. Adesso chi ce lo spiega che i nostri impianti nucleari sono sicuri?