Seguire Gesù non è un’idea ma un continuo rimanere a casa, la Chiesa. Dunque amare Cristo ma non amare la Chiesa è una assurdità. Così ha detto oggi Papa Francesco durante l’omelia della messa mattutina di Santa Marta. Non è la prima volta che Francesco tocca l’argomento, caro a molti cristiani che separano la loro fede in Cristo dal seguire la Chiesa. Lo spunto, come dice Radio Vaticana nel suo quotidiano aggiornamento sulle omelie del papa, è stato dato dalla lettura del Vangelo di oggi, il capitolo in cui si parla del ragazzo preso da convulsioni in mezzo alla fola e il cui padre dichiara di sperare contro ogni speranza in Gesù. Il quale colpito dalla fede dell’uomo compie il miracolo: “Tutto quel disordine, quella discussione finisce in un gesto: Gesù che si abbassa, prende il bambino. Questi gesti di Gesù ci fanno pensare. Gesù quando guarisce, quando va tra la gente e guarisce una persona, mai la lascia sola. Non è un mago, uno stregone, un guaritore che va e guarisce e continua: ad ognuno lo fa tornare al suo posto, non lo lascia per strada. E sono gesti bellissimi del Signore”. Spiegando la lettura, Francesco dice anche che il Vangelo è ricco di episodi analoghi: “Perché Gesù non è venuto dal Cielo solo, è Figlio di un popolo. Gesù è la promessa fatta a un popolo e la sua identità è anche appartenenza a quel popolo, che da Abramo cammina verso la promessa. E questi gesti di Gesù ci insegnano che ogni guarigione, ogni perdono sempre ci fanno tornare al nostro popolo, che è la Chiesa”. Gesù, ha aggiunto, quando perdona fa sempre tornare a casa, come Matteo, Zaccheo e tanti altri e questo spiega l’unità tra di Lui e la Chiesa: È “un’assurdità amare Cristo, senza la Chiesa, sentire Cristo ma non la Chiesa, seguire Cristo al margine della Chiesa. Cristo e la Chiesa sono uniti, e”ogni volta che Cristo chiama una persona, la porta alla Chiesa”. 



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