Un altro processo le cui sentenze continuano a essere ribaltate? Lo vedremo stasera o al massimo domani quando la Corte di Cassazione si esprimerà sulla richiesta di annullare l’assoluzione di Raniero Busco, condannato in primo grado e poi assolto in secondo. Esattamente come il caso del delitto Meredith a Perugia. Si tratta del noto omicidio avvenuto il 7 agosto 1990 a Roma, in via Poma, ai danni di Simonetta Cesaroni all’epoca dei fatti fidanzata con il Busco. In secondo grado venne assolto per “non aver commesso il fatto” – nel 2012 – ribaltando così la sentenza di primo grado con la quale nel 2010 venne condannato a 24 anni. Simonetta fu trovata morta, assassinata, nei locali dell’Associazione alberghi della gioventù dove lavorava, uccisa con 29 coltellate. In un primo tempo venne arrestato il portiere dello stabile e poi scarcerato (Vanacore si sarebbe suicidato nel 2010 lasciando una nota in cui parlava di “vent’anni di sospetti”). Secondo indagato fu Federico Valle che abitava nello stesso stabile, anche lui poi rilasciato. Infine la condanna dell’ex fidanzato che non aveva un alibi credibile nelle ore del delitto. In secondo grado viene scagionato perché sul corpo della ragazza oltre alle sue tracce ci sono anche quelle di due altri uomini rimasti sconosciuti.