Proprio come aveva fatto tre giorni fa Nicola Zingaretti per il Lazio, anche il governatore del Veneto Luca Zaia ha dichiarato lo stato di calamità naturale. L’Esercito italiano continua ad operare nelle zone maggiormente colpite dall’eccezionale ondata di maltempo, in particolare nelle province di Treviso e Belluno, ma anche nell’area di Modena in Emilia Romagna. A causa della nuova piena del fiume Bacchiglione, arrivato al livello record di 7,98 metri, circa 400 persone sono state fatte evacuare nel comune di Bovolenta, a pochi chilometri da Padova, uno dei più colpiti. Altri smottamenti e allagamenti sono registrati in tutto il Veronese e nel Vicentino. Migliora invece la situazione a Roma, dove adesso si stanno contando i danni che il sindaco Marino ha già stimato in “centinaia di milioni di euro”. I sopralluoghi di questi giorni sono serviti, tra l’altro, “a far emergere in modo drammatico un dato – ha spiegato il primo cittadino della capitale -: in molte zone alluvionate esiste un’edilizia spontanea, nata decenni fa, che ha compromesso il delicato equilibrio idrogeologico della città, favorendo gli allagamenti”. “Un dato oggettivo che non si può rimuovere”, ha detto ancora Marino, “ma dal quale occorre ripartire”.



E’ ancora allerta maltempo in Veneto, dove la Protezione Civile ha disposto lo stato di “criticità rossa” per rischio idraulico sulle zone vallive e pianeggianti dei bacini. Sotto stretta osservazione rimangono infatti i fiumi Brenta, Retrone e Bacchiglione: la recente ondata di piena di quest’ultimo ha creato non pochi disagi nella Bassa Padovana, dove si è scelto di evacuare in via precauzionale il comune di Bovolenta. Il bilancio attuale parla di oltre 600 sfollati. Situazione critica anche in montagna dove, come previsto nelle scorse ore, sono caduti oltre tre metri di neve: la Protezione Civile ha fatto sapere che anche per la giornata di oggi potrebbero essere registrate precipitazioni accompagnate da rovesci di forte intensità e forti raffiche di vento. Allerta anche in Emilia, dove fortunatamente i livelli dei fiumi Secchia e Panaro e dei canali sono ulteriormente calati: la vigilanza sugli argini, fa sapere la Provincia di Modena, proseguirà comunque anche oggi con il presidio dei punti critici. Sono anche iniziati, con le prime operazioni preliminari di cantiere, i lavori sulle casse di espansione del Panaro per la rimozione del legname portato dalle piene di questi ultimi giorni, mentre prosegue l’intervento di ripristino di un modesto cedimento sull’argine del Secchia a Cittanova. Anche a Roma, dove la pioggia sembra aver dato una tregua, continua il monitoraggio del Tevere e dell’Aniene: secondo i dati del CFR (Centro Funzionale Regionale), i livelli idrometrici dei due fiumi risultano in diminuzione, ma tutti gli accessi alle banchine rimangono chiusi “fino a cessate esigenze”. Per quanto riguarda la situazione del trasporto pubblico, nella capitale risultano aperte e regolarmente in servizio le metropolitane A, B e B1 e le ferrovie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Sulla ferrovia Roma-Nord, è stata riaperta la stazione La Celsa. Ripristinata anche la viabilità su largo Goldoni e in via Tomacelli, nel centro della città, mentre tornano sui normali percorsi le linee bus 81, 117, 119, 628, 913, n6 e n25. L’Agenzia per la Mobilità di Roma fa infine sapere che, per quel che riguarda la rete delle ferrovie regionali di Trenitalia, è tornato alla normalità il servizio per le linee FL1 (Orte-Roma-Fiumicino) e FL3 (Roma-Cesano-Viterbo).

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