Nella tradizione religiosa tra i Santi annoverati il 1° marzo, figura anche il nome di San Felice III. Secondo i documenti storici giunti fino ai nostri giorni, San Felice III nacque a Roma da una famiglia di senatori, ma la data specifica della sua nascita non ci è pervenuta anche se è reso noto che egli visse negli anni 400. Si narra che in quel tempo il voto di castità per le figure ecclesiastiche non era ancora obbligatorio, infatti cenni storici ci portano ad affermare che prima della sua vita da uomo di chiesa, Coleus questo il suo vero nome, fosse stato sposato e abbia avuto un figlio maschio che chiamò Giordano. Gli altri cenni storici che ci sono pervenuti raccontano della vita di Coleus dopo la sua nomina come Papa avvenuta nel 483, quando egli succede a Papa Simplicio. Durante il suo papato Felice III dovette subito affrontare il problema dello scisma religioso, che a quei tempi imperversava tra le varie comunità a causa delle nozioni dichiarate eretiche portate avanti dal patriarca di Costantinopoli chiamato Acacio. Le teorie di questo patriarca portarono alla nascita della cosiddetta eresia monofisita, nella quale si sosteneva che l’esistenza di Dio era rappresentata da un’unica natura, andando quindi in contrapposizione con la teoria religiosa che riconosceva la Santissima Trinità. I concetti eretici espressi dal patriarca Acacio influenzarono all’epoca del papato di Felice III, l’imperatore d’Oriente Zenone che a poca distanza dalla morte di Acacio avvenuta nel 489, pubblico il cosiddetto Enotico. L’Enotico infatti era stato composto e suggerito dal patriarca prima della sua morte e consisteva in una formula che per i suoi contenuti, avrebbe dovuto mettere fine ai contrasti religiosi tra Il concetto classico e quello monofisita.
Felice III aveva già compreso della difficoltà nella gestione del suo papato quando qualche anno prima della morte di Acacio, era stato chiamato ad eleggere come Vescovo di Alessandria il cattolico Giovanni Talaia, ma fu qui che trovò la resistenza del patriarca che voleva a tutti i costi far sedere al vescovato di Alessandria il monofisita Pietro Mongo. A quel punto il Santo decise di aprire un dialogo con Acacio e mando tre pontefici a consegnare delle lettere al patriarca sperando di dissuaderlo dal suo concetto religioso. Le cose purtroppo non andarono come Felice sperava, infatti una volta giunti in Oriente i pontefici si fecero corrompere dalle nozioni di Acacio e sostennero l’elezione del monofisita Pietro Mongo. Indignato dall’accaduto il Papa decise di convocare un concilio alla quale parteciparono 77 vescovi, l’idea di Felice III era quella di poter ascoltare il motivo dell’operato del patriarca Acacio che invece non si presentò al concilio, per controbattere al comportamento dell’eretico, Papa Felice III ne annunciò la scomunica diretta. Inoltre il Papa con una comunicazione ai fedeli impose loro di non riconoscere come propri vescovi sia Acacio che Pietro Mongo.Ciò porterà alla divisione religiosa tra Oriente e Occidente che si prolungò per circa 35 anni.
Tra le riforme attuate da Felice III vanno ricordate, quella mirata al sostegno del pontificato Africano all’epoca invaso dai vandali e la più importante che permetteva a coloro che in passato avessero ricevuto il battezzo da parte di esponenti eretici, di essere ammessi nella Chiesa Cattolica. Papa Felice III lasciò il papato quando la morte lo sopraggiunse nel 1 marzo del 492, la sua salma fu sepolta nella Basilica di San Paolo a Roma, dove era stata ubicata la tomba di famiglia.Tra le curiosità legate a questa figura la più interessante è certamente quella legato al nome da pontefice, infatti la storia racconta che in molti lo riconoscerebbero come Felice II e non III, questo dovuto al fatto che il predecessore nel suo nome non era apprezzato poiché dichiarato un anti-Papa e nella tradizione religiosa un evento simile porta a non riconoscerlo come una figura di Chiesa.