Il 12 marzo è la giornata dedicata a San Luigi Orione. Luigi Orione, nato a Pontecuore, in provincia di Alessandria, il 23 giugno 1872 e morto a Sanremo il 12 marzo 1940 è stato un parroco italiano a cui si deve la fondazione dell’istituto religioso maschile Piccola Opera della Divina Provvidenza. Nel 1885, precisamente il 14 giugno, diventa un Frate Francescano, associandosi ai monaci dell’ordine con sede a Voghera. Tuttavia l’anno successivo viene dimesso a causa di una malattia molto grave che mette a rischio la sua stessa vita. Il 4 ottobre dello stesso anno diventa un allievo dell’oratorio Valdocco, a Torino, dove si trova anche San Giovanni Bosco, all’epoca don Giovanni. Quest’ultimo rimane particolarmente colpito dalla personalità del giovane Luigi, facendolo rientrare tra i suoi prediletti.Il 16 ottobre 1889 entra in seminario a Tortona e diventa custode del Duomo. Il 2 marzo 1982 inizia l’opera di apostolato per la gioventù che lo porterà, il 3 luglio dello stesso anno, ad inaugurare l’Oratorio San Luigi. Poco dopo apre anche un collegio nel rione San Bernardino di Tortona. Riceve l’ordinazione sacerdotale il 13 aprile 1895. Una volta diventato presbitero a tutti gli effetti inizia ad adoperarsi per costituire la Piccola Opera della Divina Provvidenza. Dal 1899 in poi, infatti, inizia a radunare intorno a sé un gruppo sempre più consistente di sacerdoti e chierici che confluiranno nell’istituto approvato dal vescovo nel 1903. Nel 1908 visita Messina e Reggio Calabria distrutte dal terremoto per dare il suo personale contributo, ponendo grande attenzione agli orfani. A Reggio Calabria, in particolare, contribuisce alla nascita del Santuario di Sant’Antonio. Lo stesso intervento umanitario in soccorso dei terremotati sarà riservato agli abitanti di Marsica, nel 1915. Lo stesso anno lo vede impegnato nella fondazione della Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità. Un aneddoto particolarmente interessante della sua vita riguarda il rapporto con il primo ministro Alessandro Fortis. Nel 1909, infatti, risponde alla richiesta di assistenza spirituale di Fortis, moribondo, rischiando la sua stessa vita pur di adempire al suo dovere. Per non essere fermato dai compagni di Fortis, infatti, si reca da quest’ultimo travestito da infermiere.La sua opera vede un’ampia diffusione a partire dalla fine della prima guerra mondiale e si manifesta con la fondazione di collegi, colonie agricole e opere di carità e di assistenza, sia in Italia, come a Milano, Genova e Roma, che nel resto del mondo. Tra i suoi interventi spiccano quelli realizzati a Buenos Aires, San Paolo del Brasile e Santiago del Cile, oltre che in Polonia e Albania. Nel 1931 fonda il Santuario di Nostra Signora della Guardia a Tortona e, nel 1933, quello della Madonna di Caravaggio a Fumo di Corvino San Quirico, in provincia di Pavia. Dopo la morte, nel 1940, il suo corpo è stato deposto a Tortona, nel santuario di Nostra Signora della Guardia fatto costruire dal santo stesso. È stato beatificato il 26 ottobre 1980 e canonizzato il 16 maggio 2004, giorno in cui si celebra la ricorrenza liturgica, da Papa Giovanni Paolo II.
A San Luigi Orione sono dedicate alcune chiese. Tra queste le più importanti sono una chiesa parrocchiale a Pavia e una a Venafro, in provincia di Isernia. La santificazione di Luigi Orione è stata ritenuta legittima dalla Chiesa Cattolica in seguito alla miracolosa guarigione di Pierino Penacca, nel 1991, da un tumore maligno. L’anno precedente Penacca, un uomo di 78 anni, fu ricoverato all’Ospedale San Raffaele di Milano e gli fu diagnosticato un carcinoma al polmoni. A causa della sua età avanzata i medici scartarono l’ipotesi dell’intervento, considerandolo troppo rischioso e fecero un discorso analogo per una eventuale chemioterapia. I familiari, pertanto, nel gennaio 1991 chiesero l’intercessione di don Orione. Pierino, nel giro di una settimana, guarì completamente dal suo male e visse ancora per altri dodici anni. La sua morte avvenne nel 2001, per cause naturali. Il caso, dopo essere stato a lungo discusso nell’ambito diocesano, fu sottoposto alla Congregazione per le Cause dei Santi. Dopo i dovuti accertamenti, la Congregazione, il 7 luglio 2003 dichiarò valido, attraverso apposito decreto, il miracolo. Fu dichiarata, infatti, l’inspiegabilità della guarigione che si dimostrò veloce, totale e duratura.