Se uomini adulti e in grado di connettere vanno insieme a delle minorenni, è giusto che siano fatti i loro nomi, e dati in pasto all’opinione pubblica? Forse sì, perché è reato grave e odioso, senza nulla togliere alla colpa più grave di chi ha indotto le baby squillo, le ha coperte e sfruttate, compresa la madre indegna, e senza dimenticare che la libertà personale è di tutti, anche di chi ha 15, 16 anni, nonostante la stupidità e l’educazione sbagliata. 



Però sbattendo in piazza le persone, inevitabilmente si coinvolgono i familiari, rendendo insostenibile e irrecuperabile un dramma privato, e i magistrati, i loro pifferai, dovrebbero in base ai loro millantati codici etici tenerlo a mente. Macché.

Alessandra Mussolini è una donna forte, determinata, bella, vivace, istintiva. Qualità che in un essere femminile per di più personaggio pubblico, destano immediatamente sospetto e pregiudizi. In più è un’onorevole della repubblica, da anni presente sulla scena politica e senza risparmi d’immagine. Ma soprattutto ha un cognome pesante, che ha saputo portare con sprezzo del pericolo e corazze inattaccabili agli insulti, gli sberleffi. Imponendo se stessa, le proprie idee, non la fiacca e nostalgica ripetizione di dagherrotipi del ventennio. Si può non essere d’accordo con la sua esuberanza partenopea, spesso oltre misura, o con le battaglie che l’hanno vista protagonista; si può non amare la sua appartenenza ideologica e la scelta di stare, politicamente, dalla parte più odiata, quella berlusconiana. Anche se in molti casi le sue posizioni sono state solitarie, controcorrente e perdenti. Ma irriderla o tentare di zittirla per il cognome del nonno è un esercizio stupido o bieco e lei ha sempre combattuto la gogna. Ma quel che accade oggi, il linciaggio mediatico della sua dolorosa situazione familiare, è ancora più infame e racconta di un paese lacerato, meschino, un’informazione spiona, una politica vendicativa, un giustizia ingiusta.

Il “capitano” Mauro Floriani, suo consorte e padre dei suoi figli, tradisce la moglie. Le donne abbozzano spesso, tacciono, cercano di salvare il salvabile, per fede, per amore, per i figli. Ma in questo caso, se saranno provati i rapporti sessuali con le minorenni, il tradimento è doppio, e vi si aggiunge lo sgomento per l’irriconoscibilità di chi credevi parte di te, degno e fidato compagno e genitore. Non può consolare il ricordo della nonna ammirata, donna Rachele, che di tradimenti dal Duce ne ha subiti tanti. Altri tempi, e soprattutto Alessandra non vive ritirata in un casale emiliano, tra fornelli e cucito. 

Era necessario rimarcare che l’onorevole fa parte della commissione bicamerale sull’infamia? Che aveva violentemente attaccato la pedofilia, proponendo pene severissime? Che è sempre stata alfiere dell’indipendenza, il rispetto, la dignità delle donne? 

Il suo pensiero, i suoi atti pubblici possono essere messi in dubbio dalle scorrettezze, o dai reati, dai peccati del coniuge?  Era il caso far notare che oggi i suoi figli non sono andati a scuola, che i telefoni di casa sono restati comprensibilmente muti? Si attendono le prossime vignette di Vauro, il sarcasmo di Crozza, che di solito ostentano rispetto per le persone solo se stanno dalla parte loro. Si attendono dalle riviste di gossip confessioni in piazza, particolari piccanti, sceneggiate e zoommate dal buco della serratura.

Attendiamo invece conferme non solo ufficiose da parte della magistratura, e soprattutto di capire perché, tra i 22 nomi “illustri” di chi frequentava le baby squillo dei Parioli, sia saltato fuori solo quello del capitano Floriani, e gettato in pasto alla stampa. E dicono che bisogna fidarsi della giustizia, che non è affatto politicizzata. 

Onorevole Mussolini, coraggio. Come donna, come moglie come madre, come politico. In giorni di insostenibile retorica sulle donne, in giorni di perdute rivendicazioni sulle quote rosa, la solidarietà vera, la comprensione, la condivisione, il sostegno delle donne sono per lei.