Quando un dirigente scolastico non riesce a gestire la situazione della sua scuola o qualche fatto fuori dalla norma già accaduto di cui tenere nascosta la notizia vera e propria, per “tutelarsi” adotta alcune strategie da manuale del perfetto incapace. O fa gli scongiuri augurandosi di terminare l’anno in corso con insegnanti palesemente malati in “regolare servizio” tenuti a bada affinché non esplodano. Oppure, pur di non finire sui giornali per casi di maltrattamenti, scrive una circolare che rasenta il ridicolo sia dal punto di vista pedagogico sia da quello della comunicazione, specie nelle scuole elementari. Ed è logica la reazione del corpo docente che dissente apertamente dall’imposizione della circolare stessa.
“Non è consentito per nessun motivo, toccare i ragazzi e le ragazze, né abbracciandoli/e né prendendoli/e per mano, né baciandoli/e sulla guancia. Questo al fine di tutelare la sicurezza di tutti”. Doveva accadere anche questo fatto, se mai ce ne fosse bisogno, ad avvalorare la mia convinzione che alcuni dirigenti scolastici non sono all’altezza né del loro compito educativo né di quello manageriale. Infatti, se in una scuola primaria la dirigente scolastica arriva al punto di diffondere una circolare tassativa che intima agli insegnanti di non dare la mano ai bambini e vieta qualsiasi contatto tra personale e alunni, qualcosa di serio deve essere accaduto, ma si preferisce teorizzare la scorciatoia di bandire “qualsiasi contatto fisico” piuttosto che verificare chi abbia ecceduto, nel caso ci fosse, con eventuali palpeggiamenti.
Accade a Lizzanello in provincia di Lecce e la cronaca evidenzia che sono pure previste “sanzioni disciplinari” in caso di inosservanza. A chi? Alla maestra premurosa che passando tra i banchi durante una verifica sfiorerà il capo del solito Pierino un po’ pasticcione il quale grazie a quel gesto riuscirà a raccapezzarsi meglio e a lavorare rassicurato dalla presenza vigile e attenta di chi lo conosce bene? O forse l’invito è diretto a chi prende per mano la bimba timida e riservata cui è bene far sentire la propria fermezza nell’accompagnarla, soprattutto se dimostra insicurezza nell’affrontare alcuni ostacoli, compresa la semplice camminata in palestra sull’asse d’equilibrio?
Ma questi sono episodi assai frequenti che non necessitano di siffatti proclami fuori dalla realtà e che non tengono in conto la possibile ricaduta pericolosamente negativa di tali dettami deliranti. In primo luogo sugli alunni, che potrebbero rimanere inibiti e vedere mostri ovunque anche quando non esistono. Com’è noto la realtà supera la fantasia e il film Monsieur Lazhar andrebbe visto e commentato dalla sprovveduta dirigente e dal corpo docente della sua scuola. La maestra suicida, che il protagonista sostituisce egregiamente e teneramente, era stata proprio sconvolta da pesanti insinuazioni derivanti da presunte “coccole” ritenute eccessive.
In secondo luogo sulle famiglie, che fraintenderanno ogni dichiarazione del loro figliolo nel caso riferisse di una semplice carezza d’incoraggiamento dell’insegnante.
In terzo luogo l’incauta dirigente diffonderà ansia e smarrimento tra i docenti abituati a frequentare un luogo di lavoro notoriamente a rischio di stress e conseguente usura mentale. Così facendo, apparentemente allo scopo di “evitare pettegolezzi”, la dirigente scolastica è riuscita ugualmente a far parlare di sé. Ma per l’ignoranza che dimostra e per il poco coraggio di dare un nome e un giudizio sano ai fatti che accadono, quand’anche siano spiacevoli.
Senza scomodare illustri pedagogisti che su questo tema hanno argomentato adeguatamente e abbondantemente, mi permetto di segnalare alla dirigente che falsificare la sua azione come preventiva di episodi sgradevoli è follia. E la sua geniale dichiarazione di “tutela della sicurezza di tutti” una vera presa in giro…