Il 29 marzo la Chiesa cattolica celebra San Gwynllyw, santo gallese il cui nome è stato poi latinizzato in Gundleius. Fu un re gallese la cui vita è narrata in due fonti medioevali: la Vita di San Cadoc (IX secolo) e la Vita di San Gunlei (XII secolo). La prima è l’agiografia del figlio del re, anch’egli proclamato santo, e in essa si ritrovano molti elementi biografici di questo monarca che in patria è noto ancor oggi con il soprannome di Warrior, Guerriero. Gwynllyn visse a cavallo tra il V e il VI secolo ed era il primogenito del re Glywys, che regnava sulla parte orientale del Galles. Nella sua famiglia i santi sono stati numerosi e, oltre al figlio, furono innalzati agli onori degli altari anche il fratello Petroc e la moglie Gwladys. Una volta succeduto al padre, Gwynllyn si innamorò di Gwladys, primogenita delle 24 figlie del re Brychan, il cui regno si estendeva sul vicino Brycheiniong. Poiché il monarca non voleva concedergli la mano della figlia, Gwynllyn non esitò a rapirla ma questo fu solo uno dei moltissimi atti di cui si rese protagonista il sovrano gallese. L’infuriato genitore della principessa inseguì i due amanti fino a Fochriw, dove avevano trovato rifugio presso il leggendario re Artù, che si adoperò per la riappacificazione. Si narra anche che Gwynllyn, per festeggiare la nascita del suo primogenito Cadoc, si lanciò a derubare le mandrie di bovini nel Gwent. Alcuni di quei capi appartenevano però all’abate Tathyw, in seguito proclamato santo. Il religioso, pur conoscendo il carattere irruente del sovrano, non esitò a recarsi da lui per chiedere la restituzione del bestiame: tale coraggio stupì il monarca che volle che il monaco battezzasse il neonato. Il bimbo, Cadoc, crebbe poi seguendo fedelmente gli insegnamenti del cristianesimo e fu proprio lui a convertire il padre, quando ormai era in tarda età. Il re decise allora di cambiare completamente vita e abdicò in favore di uno dei figli per lasciare la sua vita tra gli agi e concludere i suoi ultimi anni in eremitaggio, poco lontano da Newport, la città che lui stesso aveva fondato. Anche la moglie Gwladys fece altrettanto e trascorse il resto della sua vita in un luogo isolato sulle sponde del fiume Ebbw. Gwynllyw fu poi convinto dal figlio Cadoc a scegliere un luogo ancor più isolato e si trasferì sui monti di Pencarnau, dove si impegnò nella costruzione di una chiesa dedicata alla Vergine Maria. Il re morì in tarda età e venne sepolto, insieme alla moglie, proprio in quella chiesa. Di quell’edificio e di molti altri eretti in suo onore non è rimasto più nulla e, chi volesse ammirare un ritratto del Guerriero, può recarsi al castello di S. Wooloo, nella cui torre è conservata una sua statua.



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