Il 14 aprile la Chiesa cattolica celebra la memoria di San Bernardo di Tiron, religioso ed eremita francese vissuto a cavallo tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo. Secondo la tradizione, San Bernardo nacque nel 1046 ad Abbeville, un piccolo borgo situato in Piccardia, nella Francia nordorientale. Le notizie riguardanti la sua infanzia sono poche, così come si ignorano le sue origini familiari. Quel che è certo è che il giovane Bernardo crebbe con un profondo senso di religiosità e di rispetto per i principi della religione cattolica. A circa vent’anni, intorno al 1065-1066, abbandonò la natia Piccardia per recarsi in Aquitania. Si sa che prese i voti ed entrò, prima come novizio, poi come monaco, nel monastero di San Cipriano, situato nei pressi di Poitiers, la storica località dove oltre tre secoli prima il re dei Franchi Carlo Martello fermò l’avanzata degli Arabi in una memorabile e sanguinosa battaglia. Dopo essere rimasto alcuni anni all’interno del monastero intitolato a San Cipriano, si spostò a Saint-Savin-sur-Gartempe. Qui, per le sue eccezionali doti e per la sua fede incrollabile, venne nominato abate. Dopo circa vent’anni di vita monastica cenobitica, intorno ai quarant’anni di età, San Bernardo attraversò una profonda crisi di coscienza, che lo portò ad abbandonare Saint-Savin-sur-Gartempe e a dedicarsi alla vita eremitica. Dopo aver chiesto e ottenuto l’autorizzazione al pontefice, lasciò il monastero di cui era abate e si recò al nord, in Bretagna, per incontrare alcuni dei più grandi eremiti del suo tempo: Raoul de la Futaie, Roberto d’Arbrissel e Vital de Mortain. In Bretagna si dedicò al romitaggio, stabilendosi intorno a Saint Mars sur la Futaie, alloggiando nella povera capanna dell’eremita Pierre. Costui era un falegname ed insegnò a San Bernardo i segreti della sua arte, iniziandolo al lavoro manuale. I vecchi compagni del monastero di cui era abate scoprirono dove San Bernardo si era ritirato e lo raggiunsero. Per questo, il monaco fuggì nell’isola Chausey, situata nel Canale della Manica. In quest’isola, infestata dai pirati, brulla e scarsamente ospitale, Bernardo visse per diversi mesi in una caverna. I pochi pescatori che vivevano sull’isola, impietositi, gli eressero una modesta capanna, dove visse dando i conforti religiosi agli abitanti di Chausey. Pochi anni dopo però, Bernardo decise di ritornare nella sua antica abazia nel Maine, per poi stabilirsi a Fontaine-Géhard e convertirsi in uno dei principali referenti per gli eremiti dell’area. Moltissimi eremiti edificarono le loro povere celle nei pressi della sua. Intorno al 1100, San Bernardo tornò a San Cipriano, dove era ancora vivo l’abate Renault che lo aveva accolto come novizio oltre trent’anni prima. San Bernardo tornò a prendere l’abito monastico. Pochi anni dopo, Bernardo difese gli interessi dei monaci di San Cipriano di fronte al papa, a Roma. In seguito, dopo aver ripreso la vita eremitica, decise di fondare un monastero nei pressi di Arcisses. Il monastero venne dedicato a Sant’Anna. Stanco e anziano, da tempo malato, si spense a Tiron il 14 aprile del 1117. Il pontefice Pio IX autorizzò ufficialmente il culto di San Bernardo di Tiron, fissandone la data nel giorno dell’anniversario della sua morte, il 14 aprile.



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