Quando ho letto la notizia che Berlusconi dovrà cominciare una attività di volontariato a Cesano Boscone non mi sono chiesto se sia giusto oppure no – non penso di avere le competenze per valutarlo – ma se il cavaliere che si è’ detto disposto a questo servizio abbia coscienza della opportunità che può essere per lui svolgerlo. Questo mi sono domandato e per una ragione semplice, perché è da vent’anni che ogni settimana vado con alcuni miei studenti a trascorrere qualche ora pomeridiana assieme agli anziani di un istituto geriatrico. Un gesto semplice, alcuni canti insieme, una tombolata e una chiacchierata assieme agli anziani che spesso ci aspettano con grande speranza di trascorrere una bella ora e mezza insieme. Un gesto semplice non obbligato (come invece formalmente è quello di Berlusconi), ma libero e gratuito che ha avuto sempre come frutto quello di far crescere la mia umanità e quella degli studenti che l’hanno fatto con me. Questo significa che svolgere una attività di volontariato è una opportunità, che uno facendolo scopre di essere fatto per qualcosa di più di quello che lui saprebbe fare, è fatto per essere amato e per amare.
Questa è la sfida cui si trova di fronte oggi Berlusconi, è quella di considerare il fatto di andare a Cesano Boscone a svolgere un servizio come una possibilità per riconoscere la sua natura d’uomo, che l’uomo è fatto per amare perché lui per primo è stato ed è amato.
Si tratta di una sfida all’altezza di quello che desidera il cuore umano, ma Berlusconi deve decidere se andare a svolgere la sua attività perché lo deve fare oppure se farlo in modo gratuito, come occasione per cui dare del proprio tempo agli altri è per crescere come capacità di amare e l’amore è una dimensione essenziale della vita.
Berlusconi vuole con questo gesto imparare ad amare se stesso e gli altri? E’ una occasione che gli viene data oggi. Io ho una unica cosa da dirgli, che dare del tempo gratuito agli altri mi ha fatto vivere con maggior intensità il mio quotidiano.



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