Il giorno 16 Aprile, il calendario liturgico della chiesa cattolica ricorda una santa particolarmente amata da tutti i fedeli e cara in particolar modo a chi è devoto a Maria Vergine e alla sua Immacolata Concezione. Si tratta di santa Bernadette Soubirous, la fanciulla che ebbe il dono e il privilegio di ricevere la visita della Santa Madre presso la grotta di Lourdes oggi diventata meta di pellegrinaggio mondiale. Il vero nome della santa era, in lingua occitana, Maria Bernarda Sobiròs; la fanciulla nacque il 7 gennaio del 1844, i suoi genitori erano persone umili, che lavoravano presso il mulino di Boly, cittadina in cui ella nacque e fu battezzata. La sua famiglia era molto numerosa poichè aveva ben sei fratelli, e quindi vive in condizioni di estrema indigenza e povertà, che minarono il fisico di Bernadette fin dalla più tenera infanzia: soffriva infatti di asma. Era analfabeta e dimostrava molti anni di meno a quelli che aveva, ma la sua famiglia era di esempio per tutti, per l’amore vicendevole che i suoi componenti dimostravano anche in mezzo alle difficoltà economiche.



Siccome la famiglia Soubirous aveva poche possibilità, la giovane Bernadette fu affidata a un’altra famiglia, per la quale svolgeva il compito di badare alle greggi. Fu in quel periodo, intorno al 1858, quando la fanciulla aveva appena 14 anni, che cominciò a ricevere la visita della Vergine Maria. Il primo episodio che ella descrisse era riferito ad una donna che le apparve, che era vestita di bianco, indossava una cintura blu e aveva su ogni piede una rosa dorata. La donna le disse che le sarebbe apparsa nuovamente per quindici giorni. Bernadette non era sola, ma le ragazze che erano con lei affermarono di non aver visto nulla; e in ogni caso, lei non sapeva chi fosse quella bella signora, che chiamava semplicemente “aquerò”, che in lingua occitana vuol dire “quella là”. Fu solo alla sedicesima visione che la donna si qualificò come l’Immacolata Concezione: era il 25 marzo, data che poi divenne quella in cui si commemora l’annunciazione. Il dogma dell’immacolata concezione era stato fissato solo pochi anni prima, ovvero si era canonizzato il precetto per cui Maria, la madre di Dio, sia stato l’unico essere umano concepito privo del Peccato originale.



Nel frattempo Bernadette non faceva mistero di questi suoi incontri, allo scetticismo, compreso quello del parroco del paese, accompagnava i suoi racconti. Ciononostante, gli eventi miracolosi si succedevano, come lo sgorgare di una fonte dalla roccia dove appariva la Madonna, e molte guarigioni si verificarono su chi ne aveva bevuto le acque. O ancora, Bernadette tenne a lungo in mano un cero acceso, durante un’apparizione, ma non ne fu minimamente ferita. Le apparizioni, oggi riconosciute come reali dalla Chiesa cattolica, si susseguirono, giorno dopo giorno, dal giorno 11 febbraio 1858 fino al 2 marzo. Vi fu poi un periodo in cui non vi furono apparizioni, fino al 25 marzo.



L’ultima apparizione Bernadette la ebbe il 16 luglio di quello stesso anno. Tutta la vicenda aveva attirato un’enorme attenzione sulla ragazza, che ne era molto turbata. Si ritirò in convento, presso le Suore della Carità di Nevers, quando aveva 22 anni. Morì che ne aveva appena 35, perché si ammalò gravemente di tubercolosi ossea, e non volle curarsi con l’acqua della sorgente, come aveva fatto in precedenza per la sua asma. Quando morì, era il 16 aprile del 1879; il suo corpo fu riesumato nel 1909. Bernadette fu beatificata nel 1925 e santificata nel 1933, da papa Pio XI. La sua figura, quella dell’umile pastorella che ricevette uno degli onori più grandi cui un credente possa aspirare, ovvero la visita della Santa Madre di Dio, ha ispirato moltissimi fedeli, ma anche molte opere cinematografiche e letterarie. Ad ogni modo essa fu fatta santa soprattutto per l’estrema semplicità della sua vita, e della sua fede in Dio e nella Madonna.