Dalle ore 16 è stato dato il permesso di tornare nelle proprie abitazioni per i circa 27mila cittadini che erano stati fatti evacuare alle 7 di questa mattina. Tutto risolto felicemente dunque è finito il bomba day.

Alle ore 13 è stata del tutto disinnescata la bomba, alle ore 14 è terminato anche lo svuotamento della stessa. Secondo gli artificieri che si sono occupati della bomba della seconda guerra mondiale, si è giunti appena in tempo: mancava solo un millimetro all’esplosione. La rimozione della parte meccanica è avvenuta senza problemi così come la rimozione dell’esplosivo al suo interno. Ancora non si sa però quando i cittadini potranno tornare nelle loro abitazioni.



Nella giornata del bomba day c’è da segnalare purtroppo la morte di una anziana di 89 anni deceduta durante il trasporto in ospedale. La donna era già gravemente malata. C’è stata poi qualche resistenza da parte di alcune famiglie che non volevano lasciare la loro abitazione. Alle 10 e 6 minuti sono comunque cominciate le operazioni di disinnesco, alle 10 e 45 sono state tolte due spolette all’ordigno bellico. Alle 11 le operazioni sono state sospese perché una persona si trovava nella zona rossa quella evacuata, è stato portato in questura. A mezzogiorno nuovo stop perché una automobile circolava nella zona vietata. 



E’ il giorno dell’emergenza oggi per decine di migliaia di abitanti di Vicenza, il bomba day. Causa esplosione di un residuato di guerra infatti ben 27mila persone sono state costrette a lasciare le loro abitazioni da stamane alle 7 di mattina fino a orario indefinito nel raggio di 2,5 chilometri da dove è stato localizzato l’ordigno. La “Old lady”, vecchia signora, come è stata denominata, si trova in città. Sul posto ci sono gli artificieri dell’esercito. I cittadini potranno tornare a casa solo quando sentiranno le sirene suonare, è comunque possibile essere informati sul sito del comune di Vicenza, sulle radio e le televisioni locali. Nella fiera di Vicenza è stato allestito un centro direzionale di coordinamento che segue tutta la situazione. Gli artificieri cercheranno di estrarre la bomba e portarla a brillare in luogo lontano, ma se invece fosse necessario farla scoppiare sul posto l’area di 2,5 chilometri resterà chiusa fino a quando non saranno stati sondati tutti i possibili danni alle abitazioni. “In caso di piano C, comunque il prefetto può emettere ordinanze ‘extra-ordinem’, essenziali in caso di emergenze come queste. Ad esempio, può requisire alloggi e stanze d’albergo, di cui già stasera condivideremo con il prefetto Soldà un elenco di disponibilità” ha detto il sindaco. Mentre invece il piano B non è più attivabile in quanto prevedeva il rinvio delle operazioni.