C’è ovviamente anche lei a Roma per la canonizzazione di Giovanni Paolo II, e non poteva essere altrimenti essendo la donna che è stata miracolata proprio da lui e che grazie a lei lo ha reso santo. La storia di Floribeth Mora Dìaz è conosciuta ma vale sempre la pena ricordarla specie in questi giorni. Originaria del Costa Rica, sposata, cinque figli di cui uno morto. La sua storia comincia l’8 aprile 2011 quando si sveglia con un fortissimo mal di testa. Portata in ospedale. la tac mostra un aneurisma puntiforme. Viene ricoverata e sottoposta a cure mentre la parte sinistra del suo corpo si paralizza. I medici le dicono che se vuole avere speranze deve andare a curarsi all’estero, lì in Costa Rica non sono in grado di farlo. Lei non poteva permetterselo e allora le dissero che le sarebbe rimasto un mese di vita. La donna si affida a Giovanni Paolo II chiedendone l’intercessione. “Tu che sei così vicino a Dio, digli che non voglio morire, che non voglio abbandonare i miei figli. Avevo paura ma anche una fede forte” racconta la donna. Il primo maggio di quello stesso anno, il 2011, Giovanni Paolo II viene proclamato beato, la donna guarda la cerimonia alla televisione. Erano le due di notte e si addormenta. Si sveglia alle 8 di mattina e si sente subito diversa. Racconta di aver sentito una voce che le diceva di alzarsi senza vedere intorno nessuno. Guarda la foto di Wojytla che ha in camera e sente ancora la voce che le dice di alzarsi: “Risposi di sì e non ebbi più dolore, mi diede pace. Entrai in cucina e mio marito mi chiese “amore, che fai qui?”. Risposi: sono guarita”. I controlli medici confermano la completa guarigione della donna davanti all’assoluta incredulità dei medici che non sapevano spiegarsi come fosse stato possibile. “Nella mia umiltà posso testimoniare la grandezza di Dio per l’intercessione di Giovanni Paolo II. Mi potete vedere, questo è per la gloria di Dio” dice.