Nella notte tra domenica 2 e lunedì 3 marzo Riccardo Magherini, veniva fermato da una volante dei carabinieri a Borgo San Frediano, a Firenze. Bloccato gli agenti a causa di una crisi di panico (secondo gli inquirenti provocato dall’assunzione di cocaina) sarebbe stato preso a calci all’addome dai militari, mentre era a terra ammanettato. È quanto si carpisce, oltre che dalle testimonianza, da un video choc che mostra (seppur da lontano) come un Riccardo visibilmente scosso – lo si sente infatti urlare, più volte, disperate richieste d’aiuto – venisse immobilizzato e percosso dai carabinieri. Ricostruiamo la vicenda. L’uomo si era da poco diviso dalla moglie ed era tornato a vivere con la madre, affittando una stanza in una pensione a San Frediano. Nella serata di domenica è fuori a cena in un ristorante; uscito vaga per le strade del quartiere gridando che gli hanno rubato portafoglio e cellulare. Fa dunque il suo ingresso in una pizzeria a lui familiare, Il Borgo, in uno stato emotivo alquanto agitato: continua a urlare e strappa il telefono a un cameriere prima di sfondare la porta a vetri di ingresso per tornare a camminare per strada. Arrivano dunque i primi carabinieri, che vengono aggrediti. Per arginare Magherini chiedono l’intervento di due colleghi. Come detto, il fiorentino viene ammanettato a terra, dove vi rimane a pancia in già e a torso nudo. L’ambulanza arrivò in ritardo e senza un medico: trasportato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria Nuova, alle 2.45 è constatato il decesso. Il filmato e le foto (che mostrano il corpo pieno di lividi di Magherini) sono stati presentati questa mattina in Senato da Fabio Anselmo – legale della famiglia della vittima – e dal senatore Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Nel corso della conferenza stampa il senatore dem ha annunciato un’interrogazione parlamentare, mentre l’avvocato Anselso ha dichiarato: “Molti testimoni dicono che Riccardo Magherini è stato preso a calci e riferiscono circostanze particolarmente inquietanti, ma non ci sono indagati per la sua morte, l’unico indagato è lui per il furto di un cellulare preso per chiamare aiuto”. Era presente anche il fratello della vittima, che ha lanciato un appello al premier Renzi: “Ci dica se è giusto morire così”. La Procura di Firenze che indaga sulla morte di Magherini dice come le richieste d’aiuto sono “di contenuto analogo a quello che, secondo le univoche dichiarazioni dei testimoni, faceva anche prima dell’intervento dei Carabinieri”, in più, sempre secondo i magistrati “denunciavano una condizione di agitazione psico-motoria e uno stato di allucinazione che avevano indotto i militari a richiedere l’intervento del 118”.