Il lunghissimo caso di Roberta Ragusa, la donna scomparsa da più di due anni, si riapre improvvisamente. Gli inquirenti infatti starebbero stringendo il cerchio sull’unico sospettato, il marito della donna, Antonio Logli indagato fin da subito ma senza alcuna prova concreta per omicidio e occultamento di cadavere. Gli investigatori dell’Arma dei carabinieri hanno infatti consegnato un fascicolo con le loro conclusioni al procuratore di Pisa, Adinolfi. C’è il massimo riserbo al momento, ma speculazioni di varia natura suggeriscono indizi e prove nei confronti del marito, che come si sa intratteneva una relazione extra coniugale con la segretaria della loro azienda. Il fatto che il corpo della donna non sia mai stato ritrovato nonostante ricerche serratissime in varie zone della Toscana e non solo, ha portato gli investigatori a chiedere l’accusa non più di occultamento di cadavere, ma di distruzione. Nel fascicolo poi la ricostruzione minuziosa degli spostamenti dell’uomo nella notte della scomparsa della moglie. Una delle prove di maggior peso è la testimonianza di tale Loris Gozi che ha riferito di aver visto il Logli litigare con qualcuno in via Gigli quella notte, quando lui ha sempre detto di non essersi mai mosso di casa.