Il 14 maggio di ogni la Santa Chiesa Cattolica Romana commemora e festeggia Santa Maria Domenica Mazzarello che nel corso della propria vita si è distinta per il supporto che ha dato alle persone più bisognose e per la fondazione della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono un istituto religioso femminile le cui componenti sono chiamate anche Salesiane di Don Bosco e nello specifico si occupano di istruire e di curare l’educazione cristiana dei giovani all’interno di strutture come conviti, oratori, asili e scuole di vario genere. Santa Maria Domenica Mazzarello è nata a Mornese, piccolissimo centro abitato che oggi conta circa 800 abitanti ubicata nell’attuale provincia di Alessandria nella regione Piemonte, il 9 maggio 1837 dal padre Giuseppe Mazzarello e dalla madre Maddalena Calcagno. Quella di Santa Maria Domenica Mazzarello era una famiglia piuttosto umile, i genitori erano mezzadri per la parrocchia di Tramontana. Essendo la prima dei sette figli, ben presto anche a Maria Domenica venne chiesto di incominciare a lavorare nei campi e di prendersi cura dei propri fratellini. La sua vocazione ebbe inizio sin da giovanissima come del resto conferma il fatto che si iscrisse all’associazione delle Figlie di Maria Immacolata presente nelle zona, e dove incominciò ben presto a insegnare a quanti si avvicinavano alla comunione, il catechismo. Intorno all’anno 1860 ossia quando compì l’età di 23 anni, Maria Domenica, fu suo malgrado vittima di una terribile malattia come il tifo che all’epoca non solo era molto comune ma decisamente pericolosa visto che i medici non avevano a disposizione le conoscenze e la tecnologia presente oggi giorno. La malattia non solo la cambiò da un punto di vista fisico ma anche sotto il profilo psicologico tant’è che volle dare un cambio alla propria vita dedicandosi all’arte della sartoria e in particolare aprendo con una propria amica un laboratorio dove peraltro insegnavano l’arte a giovane ragazze interessate alla cosa. Fu una iniziativa molto lodevole che aveva un significato da un posto di vista sociale molto importante in quanto diede modo di seguire giovani ragazze e per questo il parroco decise di dare un supporto a Maria Domenica dando la possibilità di creare una vera e propria comunità con tantissime altre ragazze che decisero di seguire l’esempio dato da Maria Domenica. Nel corso del 1864, Maria Domenica ebbe la possibilità di incontrare e confrontarsi con Don Giovanni Bosco che si recò per una visita nel piccolo centro di Mornese. Don Bosco rimase favorevolmente impressionato dal lavoro fatto da Maria Domenica all’interno della comunità tant’è che qualche anno più tardi e per la precisione nel 1872 decise di affidarle un progetto molto importante e al quale teneva in maniera particolare. Maria Domenica fondò insieme a Don Giovanni Bosco l’istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Maria Domenica decise anche di far una scelta molto importante sempre nello stesso anno, ossia di prendere i voti diventando così una suora. Nel 1879 la casa dell’istituto venne spostata a Nizza Monferrato con la stessa Maria Domenica che si trasferì a vivere in questo luogo dove un paio di anni più tardi e per l’esattezza il 14 maggio 1881 a soli 44 anni, morì. Attualmente le spoglie di Santa Maria Domenica Mazzarello sono conservate a Torino presso il Santuario di Maria Ausiliatrice. La beatificazione di Maria Domenica Mazzarello ebbe luogo nell’anno 1938 mentre invece la canonizzazione nel 1951. Il processo venne accelerato dopo che le venne riconosciuto un miracolo e per la precisione è stata valutata come miracolosa la guarigione di una bambina di 4 anni, Ercolina Mazzarello, affetta da una paralisi spinale che sin dalla nascita non le aveva permesso di muovere le gambe. Il fatto è accaduto intorno al 1912 nella provincia di Genova quando la madre avendo letto di una guarigione di un caso similari che alcuni fedeli riconducevano all’intercessione di Maria Domenica Mazzarello che all’epoca non era stata proclamata né beata e né santa, decise di dare vita ad una novena al termine della quale in maniera miracolosa, la piccola Ercolina incominciò a muovere le gambe.



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