Tra coloro che vengono celebrati dalla Chiesa cattolica il 17 maggio, va ricordata Santa Giulia Salzano, la fondatrice, insieme a Maria Cristina Brando, delle Suore Catechiste del Sacro Cuore. Nata a Santa Maria Capua Vetere, un popoloso centro dell’hinterland di Caserta, il 13 ottobre del 1846, quarta di sette figli, da un capitano dei lancieri dell’esercito borbonico, rimase presto orfana e fu quindi affidata al Regio Orfanotrofio di San Nicola la Strada, nei pressi del capoluogo, ove iniziò la sua formazione scolastica. Tornata in famiglia quando aveva già compiuto quindici anni, completò gli studi ottenendo il diploma di maestra, per poi trasferirsi a Casoria, altro centro sito nella provincia di Napoli, ove aveva ottenuto un incarico di insegnante della scuola comunale. Nell’espletamento della sua mansione, oltre ai consueti rudimenti iniziò a impartire ai giovani allievi anche la fede cattolica, usando anche il cortile della sua casa come luogo di raccolta. Un operato meritorio nel quale iniziò a formare il suo convincimento teso a portare a tutti coloro che ne necessitavano il messaggio del Vangelo. Espressamente consigliata dal cardinale Riario Sforza, decise quindi di contattare Caterina Volpicelli, al fine di diffondere anche a Casoria l’insegnamento delle Ancelle del Sacro Cuore, l’organizzazione da lei fondata nel 1874 sul modello del Terz’ordine del Sacro Cuore, diretta da Louise-Thérèse de Montaignac. Allo stesso tempo, iniziò a pensare al ritiro dalla scuola, con il desiderio di dedicarsi totalmente alla vita religiosa, un ideale maturato nel 1882, dopo avere cominciato a frequentare Ludovico da Casoria e altri eminenti sacerdoti locali come Bonaventura Maresca, Giuseppe Piccirelli e Giuseppe Muller. Negli anni successivi continuò a lavorare alacremente per raccogliere intorno a sé un gruppo di amiche animate dagli stessi ideali, con le quali nel 1980 dette vita alle Suore Catechiste del Sacro Cuore, il cui scopo era quello di diffondere il Vangelo tramite la devozione alla Vergine Maria. Il loro operato si iscrisse nel movimento che aveva visto il rifiorire degli istituti religiosi soppressi da Napoleone, particolarmente forte in Campania e, soprattutto, nel Napoletano, ove tante suore si prodigarono non solo per diffondere la parola di Dio, ma anche per dare vita ad una fitta rete assistenziale a favore degli strati popolari. Un operato che era sfociato in un fenomeno come quello rappresentato dalle cosiddette monache di casa, religiose che si prodigavano nelle loro abitazioni per diffondere il verbo divino e per aiutare tutti coloro che necessitavano di cure non solo spirituali, ma anche materiali. In un primo momento, il nuovo gruppo incontrò una serie di difficoltà derivanti soprattutto dal fatto che la diocesi di Napoli avrebbe desiderato far confluirlo nelle Ancelle del Sacro Cuore, ma le spinte in tal senso furono parzialmente attutite dall’intervento del cardinale Giuseppe Prisco, il quale decise di incoraggiare il catechismo affidandone la direzione a figure di sua fiducia. Preso il velo nel 1905, insieme a sette compagne, in breve tempo riuscì ad attrarre nuove giovani che consentirono di espandere l’istituto in tutto il territorio di Napoli. Il fulcro dell’attività era naturalmente la catechesi, con incontri in ogni giorno della settimana che in breve consentirono alle Suore Catechiste del Sacro Cuore di espandere la loro influenza. Completate le Regole dell’Istituto, nel 1916, esse ottennero il decreto che ne permetteva l’erezione diocesana da parte del cardinale Prisco.



 Negli anni a seguire, Suor Giulia Salzano non si risparmiò nel suo incessante operato che vedeva nel catechismo il punto centrale, tanto da rispondere alle consorelle che la vedevano affaticata di voler portare avanti il suo operato sino all’ultimo giorno. La sua morte arrivò il 17 maggio del 1929, a Casoria, ma il suo decesso non significò la fine della congregazione da lei ideata, che anzi negli anni successivi riuscì ad espandersi non solo in molte città italiane, ma anche all’estero, in particolare in paesi come Brasile, Canada, Filippine, India e Perù. La causa per la sua beatificazione fu aperta nell’aprile del 1974 ed è andata avanti sino al 2003, quando è culminata nella sua proclamazione, in Piazza San Pietro, in una occasione resa eccezionale dal fatto che insieme a lei è stata beatificata anche l’altra fondatrice delle Suore Catechiste del Sacro Cuore, Maria Cristina Brando. È stata proclamata Santa da Benedetto XVI nel 2010.

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