Il 22 maggio di ogni anno la Chiesa Cattolica Romana festeggia e commemora la figura di Santa Rita da Cascia, monaca agostiniana vissuta tra la fine del XIII secolo e la prima metà del XIV secolo in Italia. Santa Rita il cui vero nome era quello di Margherita Lotti è nata molto probabilmente nel corso dell’anno 1381 presso la cittadina di Roccaporena, piccola frazione che fa parte di Cascia nella provincia di Perugia. Della sua infanzia e parte dell’adolescenza non si sa praticamente nulla di certo a partire dal giorno preciso nonché dal mese della sua nascita. Tuttavia stando ad alcune ricostruzione agiografiche e biografiche fatte però soltanto nel corso del seicento, si è appreso che Rita o meglio Margherita, fosse figlia di Antonio Liotti e Amata Ferri. Stando a quanto riportato, la sua era una famiglia molto attenta alla religione cattolica e che cercava di mettere pace nell’eterna disputa tra Guelfi e Ghibellini. I genitori non avendone la possibilità, furono loro stessi a insegnare a Rita a scrivere e leggere nonché a educarla secondo quelli che sono i crismi e gli insegnamenti della religione cattolica. Tra gli episodi miracolosi che vengono riportati in alcuni documenti e che riguardano l’infanzia di Rita, uno dei più importanti è senza dubbio quello nel quale le api sono riuscite a depositare del miele sulle sue labbra mentre lei era nella sua culla. Ben presto Rita avvertì forte il desiderio di poter consacrare la propria vita al Signore soprattutto perché affascinata dagli insegnamenti di sant’Agostino. In lei era fortissimo il desiderio di divenire suora ma la famiglia si oppose fermamente rispetto a ciò per due ragioni che erano ritenute molto importanti all’epoca. La prima riguarda il fatto che fosse l’unica loro figlia e la seconda ha a che vedere con le tradizioni dell’epoca per cui genitori solevano programmare i matrimoni in maniera molto anticipata senza sentire la volontà dei propri figli. In ragione di ciò, secondo le agiografie, Rita si sposò a circa quindici anni con un certo Paolo Mancini che era un ufficiale della guarnigione del quale si racconta essere stato uomo piuttosto autoritario, severo ed estremamente orgoglioso. Il loro matrimonio fu abbastanza felice come del resto testimonia l’arrivo di due figli. Rita dedicò moltissimo del proprio tempo nell’educare i figli verso la religione cattolica e soprattutto fece in modo che il marito si potesse avvicinare alla fede. Proprio quando il matrimonio sembrava procedere nel migliore dei modi e per l’esattezza dopo 18 anni, accadde un tragico episodio: il marito venne brutalmente assassinato probabilmente da persone che avevano vecchi conti in sospeso con lui. Rita trovò immediatamente la forza di perdonarli ma fu costretta ad angosciarsi in quanto i loro figli avevano desiderio di vendetta. La grande fede di Rita la portò a pregare affinché i figli potessero morire piuttosto che vederli colpevoli di un simile gesto. Le sue preghiere furono esaudite in quanto entrambi si ammalarono e morirono nel giro di pochissimo tempo. 



Rimasta da sola, Rita decise di seguire quella strada che le era stata impedita dai propri genitori. Rita richiese per ben tre volte di entrare nel monastero di Santa Maria Maddalena presente sul territorio di Cascia, tuttavia senza ottenerne il permesso probabilmente in ragione del fatto che lei fosse una vedova e che soprattutto il marito fosse stato ucciso in circostanza poco chiare con possibile diritto di vendetta da parte dei familiari. Proprio questo aspetto consentì a Rita di essere accolta nel Monastero in quanto prima perdonò gli assassini e poi fece in mondo che tornasse la pace tra le famiglie coinvolte nella vicenda. Secondo la tradizione, l’ingresso in monastero di Santa Rita avvenne in volo con la Santa che fu supportata dai suoi tre Santi protettori (Sant’Agostino, San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino). La vita di Santa Rita nel Monastero fu spesa costantemente verso la preghiera. Si racconta che la Badessa del Monastero per mettere alla prova la fede e la vocazione di Rita, le diede il compito di prendersi cura di un vecchio albero che non dava frutti ormai da tempo. Rita riuscì nell’impresa e ancora oggi può essere ammirato per gli abbondanti frutti che offre ogni anno. Santa Rita da Cascia è morta il 22 maggio 1457 e anche in funzione dei tantissimi miracoli che le sono stati attribuiti fu beatificata nel 1627 e quindi canonizzata nel 1900 da Papa Leone XIII. I resti del corpo di Santa Rita da Cascia sono conservati a Cascia presso la Basilica di Santa Rita.

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