Oggi, 8 maggio, si festeggia San Vittore il Moro martire. Nato in Mauretania, una provincia romana sulla costa mediterranea del Nord Africa, nel III secolo e per questo conosciuto anche con il nome di Vittore il Mauro. Vittore crebbe in una famiglia cristiana decidendo, tuttavia, di diventare un soldato dell’esercito romano, fino a diventare un membro della guardia pretoriana che serviva Massimiano Erculeo, che ricoprì la carica di Imperatore dell’Impero Romano d’Occidente dal 286 al 305. La sua fede in Gesù Cristo, che per lungo tempo fu tenuta segreta dal soldato, fu scoperta da Massimiano dopo che Vittore distrusse volontariamente un altare pagano a un dio romano. Portato dinnanzi all’Imperatore che pretendeva una conversione, Vittore si rifiutò e anzi confermò a gran voce la propria devozione. L’Imperatore ordinò, dunque, che venisse imprigionato e che subisse torture fino a quando non avesse ritrattato, rinnegando Cristo e il Cristianesimo. Vittore durante la prigionia subì atroci supplizi ma sempre rifiutò di abiurare la propria fede e fare sacrifici agli dei pagani. L’8 maggio del 303, dopo una breve fuga in seguito all’evasione, fu catturato ancora e portato al cospetto dei suoi aguzzini che, su ordine dell’Imperatore, lo decapitarono presso il giardino del palazzo Reale, ai confini di un bosco.Adirato dalle parole di Vittore che, prima di morire, predisse la vicina morte dell’Imperatore, questi ordinò che il suo corpo fosse lasciato senza sepoltura perché venisse sbranato dagli animali selvatici.Quando, però, sei giorni dopo l’Imperatore mandò i suoi soldati a controllare le condizioni del corpo di Vittore, essi lo trovarono intatto. Fu così concesso al Vescovo di Milano, Materno, di seppellire finalmente il corpo il 14 maggio. Si racconta che il Vescovo abbia rinvenuto il corpo di Vittore custodito da due bestie, una alla testa e una ai piedi e che, dopo averlo avvolto nel lino, gli donò degna sepoltura presso un Sacello finemente adornato da mosaici tanto da prendere infine il nome di San Vittore in Ciel d’Oro, che oggi si trova nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Il culto di San Vittore martire si diffuse rapidamente fin dalla sua morte, grazie anche ad Ambrogio, e molti miracoli furono attribuiti al santo milanese. Numerose furono anche le chiese nella capoluogo lombarda dedicate al suo culto come del resto in tante altre zone d’Italia. Patrono degli esiliati e dei prigionieri San Vittore da Milano, come in seguito fu denominato, è un santo molto amato dai milanesi e molti sono i monumenti a lui dedicati tra i quali, ricordiamo, oltre al tristemente noto carcere di San Vittore, anche la Basilica di San Vittore al Corpo, sempre a Milano.