Il 12 giugno è dedicato ad una santa della Chiesa Orientale, Sant’Anna Kasinskaja. Secondo gli scritti sulla sua vita, composti solo a partire dal XVII secolo, Anna nacque intorno alla metà del XIII secolo, forse nel 1278 a Kasin, nella regione di Rostov e suo padre fu, con ogni probabilità, il principe di Rostov, Dimitrij Borisovic. Fin dalla più tenera età fu educata ai valori cristiani grazie all’istruzione impartitale dal suo precettore, Sant’Ignazio vescovo di Rostov. Nel 1294, ancora molto giovane, divenne sposa del Principe Mikhail di Tver ed il matrimonio si svolse nella cattedrale della città. Per l’occasione gli abitanti di Kasin costruirono il Tempio Mikhailovskij e una grande porta monumentale sulla via per Tver ed ancora oggi viene celebrata nella Cattedrale di Kasin una commemorazione dello sposalizio. Dalla loro unione nacquero 5 figli: Feodora, Dimitrij, Alessandro, Kostantin e Basiglio. La loro primogenita, però, morì ancora bambina dopo una breve malattia. Tutto il territorio di Tver, grazie alla sua posizione particolare che lo rendeva piuttosto riparato dalle incursioni dei Tartari, conobbe un periodo di prosperità e sviluppo, diventando ben presto uno degli stati più ricchi della Russia. Anna, in particolare, per il suo carattere dolce e la sua dedizione verso i poveri e gli ammalati, fu molto amata dal popolo. Tuttavia una serie di eventi tragici segnarono la sua vita: la perdita della figlia Feodora, la morte del padre, due incendi che distrussero la città e il palazzo reale fino alla tragica morte del marito. Questi, infatti, entrò in guerra con il Principe Jurij di Mosca (1317) e partì con il suo esercito alla volta di Saraj. Ma, catturato dalla tribù Turco-Mongola, fu barbaramente ucciso. Anna per molti mesi non seppe più nulla del marito, finchè non venne a conoscenza della sua morte e dovette battersi a lungo perché i poveri resti del suo sposo fossero ricondotti a casa e sepolti nella cattedrale dove si sposarono. Dopo essere rimasta vedova, rimase per un po’ di tempo a casa del figlio Kostantin e poi, come era usanza di quel periodo per le vedove, decise di prendere i voti presso il convento di Santa Sofia di Tver. Alcuni anni più tardi anche i figli Dimitrij ed Alessandro morirono tragicamente come il padre e l’unico figlio ancora in vita, Basiglio la convinse a trasferirsi nel suo regno presso il monastero di Uspenkij a Kasin. Nonostante la data di nascita di Anna sia incerta, quella della morte è certa ed avvenne il 2 ottobre del 1368; questo è proprio il giorno dedicato alla Santa presso le chiese orientali. Purtroppo Anna venne a lungo dimenticata finchè, durante l’assedio di Kasin da parte delle truppe lituane, apparve ad un fedele al quale disse di pregare Gesù e Maria per la liberazione della loro città. Intorno alla metà del 1600 fu canonizzata dalla Chiesa Ortodossa. Ma circa trent’anni più tardi fu decanonizzata per un fatto particolare. Anna, infatti, veniva raffigurata sempre mentre faceva il segno di croce con due dita secondo il vecchio rito (appoggiato dagli scismatici) invece che con tre, come voleva il nuovo rito introdotto da Nikon. Secondo la tradizione ciò era legato al fatto che la mano non corrotta della santa, era stata ritrovata con due dita tese e che, nonostante si fosse tentato in tutti i modi di correggere tale posizione, le dita tornavano sempre nella stessa posizione. Per questo motivo venne vietata l’esposizione del suo corpo alla venerazione dei fedeli. Finalmente il 12 giugno del 1909 Anna fu nuovamente canonizzata e questo giorno le fu definitivamente dedicato. A Grozny, inoltre, fu creato un ordine monastico in suo onore ed a San Pietroburgo c’è una chiesa a lei dedicata.



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