Il 14 giugno la Chiesa cattolica ricorda e celebra la memoria di Sant’Eliseo, profeta vissuto nel nono secolo avanti Cristo. Si conosce il nome del padre, Safat, e del nonno ossia Abel Mecolà. I primi racconti relativi alla vita di Eliseo si hanno a partire dal momento in cui il profeta Elia, sul monte Sinai che veniva chiamato all’epoca dagli ebrei Monte Oreb, venne messo al corrente da Dio della sua decisione di aver scelto Eliseo come erede spirituale dello stesso Elia. Infatti Elia prese con sé Eliseo facendolo diventare il proprio fedele discepolo. L’incontro tra i due avvenne lungo la strada che congiungeva per l’appunto il Monte Sinai e la città di Damasco, nell’attuale territorio che politicamente fa parte dello stato della Siria. Elia, senza neppure conoscerne il viso, non appena intravide un uomo lavorare la terra conducendo un aratro mosso da ben dodici paia di buoi, capì che si trattava di Eliseo e si avvicinò sempre di più fino a che, senza dire una parola, pose sulla schiena il suo mantello. Eliseo capì immediatamente quale fosse il significato di quel gesto e senza opporre alcuna resistenza chiese soltanto qualche minuto per andare dai propri anziani genitori, spiegare loro cosa stesse succedendo, salutarli e quindi unirsi ad Elia nel suo viaggio. Per dare una collocazione storica e temporale a questo fatto, è stato indicato che il tutto sia avvenuto all’incirca quattro anni prima che avvenne la morte dell’allora Re di Israele, Acab, ossia intorno al 856 avanti Cristo. Negli anni, Eliseo fu il principale dei discepolo di Elia anche perché gli venne indicato da Dio. Eliseo ebbe questo ruolo fino al momento in cui, si racconta nella Bibbia, Elia fu portato in cielo sopra un cocchio fiammeggiante. Questo avvenimento è accaduto mentre il profeta insieme ai propri discepoli stava percorrendo la strada che portava a Gerico, città che attualmente si trova nella Cisgiordania. Prima di essere portato in cielo, Elia fece in tempo a togliersi il proprio mantello e a darlo ad Eliseo in segno del fatto che da quel momento lui doveva prendere il suo posto. Si narra che grazie al mantello, Eliseo riuscì ad attraversare il fiume Giordano e giungere così alla città di Gerico dove fu riconosciuto dalla gente come nuovo profeta ed erede di Elia non appena compì un miracolo ossia riuscendo con della semplice acqua e del sale, nel rendere estremamente fertile una terra che fino a quel momento si era sempre mostrata come arida e incapace di dare frutti ai tanti contadini che la coltivavano. Altro episodio raccontato nella Bibbia riguardante Eliseo è quello relativo alla città di Bethel il cui nome attuale è Beitin, dove venne schernito dagli abitanti locali che adoravano un dio con le sembianze di un vitello d’oro. Non appena Eliseo fu costretto a lasciare la cittadina, due orse apparvero dalla foresta ed uccisero ben 42 fanciulli che avevano deriso pesantemente il profeta Eliseo. Eliseo si stabilì per un po’ di tempo sul Monte Carmelo per poi andare in Samaria, dove evidenziò al popolo una visione che aveva avuto e secondo la quale la vittoria nella guerra sarebbe andata ai moabiti. In diverse occasioni gli venne affidata la guida dell’esercito di Israele mentre la sua morte dovrebbe essere avvenuta nel 790 avanti Cristo. Le uniche reliquie di Sant’Eliseo sono state portate in salvo in Egitto e per la precisione presso il monastero copto di San Macario il Grande presso la città di Scete.