Un epilogo temuto, ma che nessuno osava dire. Ha confessato il marito della donna uccisa insieme ai due figlioletti di 5 anni e di venti mesi il secondo. A compiere l’orribile strage è stato lui. Il movente è il più banalmente sciocco che si possa immaginare: amava, non corrisposto, una collega. Perché trucidare dunque la moglie e i due bambini? Forse un giorno lo spiegheranno gli psichiatri, adesso rimane un uomo che chiede di essere condannato al massimo della pena, come se potesse servire a qualcosa. La strage, in modo ancora più odioso, è stata compiuta prima di recarsi tranquillamente a vedere la partita di calcio dell’Italia lo scorso venerdì a casa di amici, che hanno testimoniato come Carlo Lissi, il triplice assassino, fosse tranquillo e si divertisse a incitare gli azzurri. Poi se n’è tornato a casa e qui ha finto tutto: ha chiamato lui stesso la polizia avvertendo della strage. Lunghi interrogatori durante il weekend poi l’ammissione. Una strage che ha scioccato il paese dei due: lei, Cristina Omes, conosciuta da tutti, si divideva tra il lavoro, la famiglia e l’impegno in parrocchia.