E’ arrivato il provvedimento di fermo per Massimo Bossetti, l’uomo sospettato di essere il killer di Yara Gambirasio. C’era stato qualche intoppo, si pensava arrivasse domani invece il fermo della Procura di Bergamo sottolinea quelle che sarebbero prove che incastrano l’uomo. Bossetti è infatti accusato di omicidio con l’aggravante delle sevizie e della crudeltà, il suo dna corrisponde sostanzialmente al 100% da quello trovato sugli slip di Yara, dunque l’accusa adesso è formale e ufficiale. Oltre ad avere usato violenza sessuale su di lei, Bossetti è accusato di sevizie e crudeltà, avendola colpita con tre colpi al capo “e plurime coltellate in diverse regioni del corpo e quindi abbandonata agonizzante in un campo isolato”.
L’avvocato Giulia Bongiorno, noto legale che ha preso parte ad alcuni dei casi più complicati della cronaca nera recente italiana, ad esempio il processo sulla morte di Meredith a Perugia, ha pubblicato su twitter un post che attacca direttamente il ministro Alfano. Come si sa, ieri il ministro aveva diffuso la notizia dell’arresto del presunto killer di Yara, provocando oggi polemiche da parte della procura di Bergamo. La Bongiorno scrive: Se poi, per caso, l’assassino di #yara non fosse quello che nel giro di poche ore è stato condannato dal ministro Alfano e media, che si fa?
Il presunto assassino di Yara Gambirasio è Massimo Bossetti e un’amica di famiglia, ai microfoni dei giornalisti accorsi in massa presso l’abitazione del killer a Terno d’Isola, ha chiesto al capannello di cronisti rispetto verso i genitori dell’uomo: “Lei e suo marito stanno molto male, per favore cercate di capire, lasciateci in pace”. Le ha fatto eco un’altra conoscente: “Che invasione in un momento così, voi siete pazzi”, sempre in riferimento ai giornalisti accorsi. In seguito, uscendo da casa Bossetti, l’amica di famiglia ha confermato che Ester Arzuffi ha detto che è impossibile sia stato suo figlio a uccidere Yara Gambirasio (“Continuava a dirci che è vero che ha fatto il test del dna, ma sostiene che il figlio sia di suo marito Giovanni”), ma che se fosse davvero così allora “deve pagare”.
Il dna è quello trovato sugli slip di Yara, abbiamo la conferma al 100%. Lo hanno detto i carabinieri di Bergamo nella conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio. Sebbene non ci sia ancora la conferma del fermo per Massimo Bossetti, attesa forse domani, le prove scientifiche non lascerebbero scampo all’uomo sospettato di essere il killer di Yara Gambirasio. Il quale fino ad adesso non ha voluto parlare con gli inquirenti e si è dichiarato tranquillo. Se è davvero lui l’assassino, fa impressione scorrere la pagina di facebook di Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo arrestato ieri con l’accusa di essere l’assassino di Yara Gambirasio. Bossetti, 44 anni, sposato con tre figli, dalle foto postate sul social network appare un qualunque e affettuoso padre di famiglia, pure animalista convinto. Le foto lo vedono circondato e abbracciato ai suoi bambini, oppure ai suoi cagnolini. La domanda che viene spontanea se, ripetiamo, è lui l’assassino, come è possibile questa doppia personalità? I post invece sono quelli di chiunque usi facebook per divertimento: barzellette, fotografie di belle ragazze, frasi da tenere a mente come “Perdona sempre chi ti ha fatto del male… Passaci sopra”. insomma la banalità di ogni giorno. Intanto la sua pagina seppur ancora esistente non è più visibile a chi non fosse un suo amico. L’ultimo post era del 2 giugno scorso.
Massimo Giuseppe Bossetti è stato visto più volte vicino alla palestra frequentata da Yara Gambirasio, quella da cui la giovane è uscita la sera del 26 novembre 2010 poco prima di essere uccisa. “Appena ho visto la foto l’ho riconosciuto. Si fermava ogni tanto qui vestito da muratore a comprare il quotidiano locale, alle volte anche uno sportivo”, fa sapere Giuseppe Colombi, il gestore dell’edicola che si trova proprio accanto alla struttura a Brembate Sopra. “Una persona normalissima, non ho mai notato assolutamente nulla di particolare”, ha aggiunto. “Ma non si può assolutamente parlare di soddisfazione: la tragedia di Yara rimane e in più c’è un’altra famiglia distrutta”, ha concluso Colombi.
E’ stato arrestato il presunto assassino di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa da Brembate di Sopra (Bergamo) il 26 novembre 2010 e trovata morta tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011. L’uomo fermato si chiama Massimo Giuseppe Bossetti, 45enne titolare di una piccola azienda edile, sposato e con tre figli: sarebbe proprio lui “Ignoto 1”, l’uomo nato da una relazione clandestina tra l’autista Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999, e una donna del luogo che, secondo le indagini delle forze dell’ordine, faceva le pulizie a casa della famiglia Gambirasio. Il dna dell’uomo coinciderebbe perfettamente con quello trovato sugli slip della giovane vittima. Di fronte agli inquirenti che lo hanno interrogato per ore nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, dove è stata convocata anche la moglie, Massimo Giuseppe Bossetti si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. “Le Forze dell’Ordine, d’intesa con la Magistratura, hanno individuato l’assassino – ha detto ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano – Ringraziamo tutti, ognuno nel proprio ruolo, per l’impegno massimo, l’alta professionalità e la passione investiti nella difficile ricerca di questo efferato assassino che, finalmente, non è più senza volto”. “L’Italia è un Paese dove chi uccide e chi delinque viene arrestato e finisce in galera – ha aggiunto Alfano – Può passare del tempo o può finirci subito. Ma questo è il destino che attende i criminali. Oggi, due successi che dedichiamo ai familiari delle vittime e agli italiani onesti”.