Papa Francesco ha incontrato oggi, a fine lavori, i partecipanti alla 31esima conferenza su International Drug Enforcement, presenti a Roma. Il suo discorso di saluto è stato un forte e deciso no a qualunque tipo di droga e alla legalizzazione, tendenza che invece sta prendendo sempre più piede in molte nazioni. No a ogni tipo di droga, anche quelle leggere, all’abuso di alcol e all’uso di psicofarmaci da parte di chi continua a usare droga perché non risolvono il problema. Un problema che invece si risolve solo dicendo sì alla vita, sì all’amore, agli altri, all’educazione, allo sport, al lavoro. Il flagello della droga continua ad imperversare in forme e dimensioni impressionanti, alimentato da un mercato turpe, che scavalca confini nazionali e continentali. In tal modo continua a crescere il pericolo per i giovani e gli adolescenti. Di fronte a tale fenomeno, sento il bisogno di manifestare il mio dolore e la mia preoccupazione” ha detto il Papa. La droga, ha detto ancora, non si vince con la droga perché con il male non ci possono essere compromessi. La legalizzazione delle droghe leggere, ha aggiunto, non produce gli effetti sperati, oltre a essere discutibile dal punto di vista legislativo. “La Chiesa, fedele al mandato di Gesù di andare dovunque c’è un essere umano sofferente, assetato, affamato, in carcere, non ha abbandonato quanti sono caduti nella spirale della droga, ma con il suo amore creativo è andata loro incontro. Li ha presi per mano, attraverso l’opera di tanti operatori e volontari, perché potessero riscoprire la propria dignità, aiutandoli a far resuscitare quelle risorse, quei talenti personali che la droga aveva sepolto, ma che non poteva cancellare, dal momento che ogni uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio” ha concluso.