Tra i santi celebrati il 23 giugno, la Chiesa cattolica ricorda anche Lanfranco Beccari, nato a Gropello, in provincia di Pavia, da una nobile famiglia verso l’inizio del XII secolo, forse nel 1124. Venne nominato vescovo di Pavia da papa Alessandro III e si dimostrò molto amabile nei confronti dei buoni e deboli. Ebbe una vita esemplare, fu caritatevole ma lottò contro le autorità locali che intendevano appropriarsi dei beni della Chiesa, quindi fu costretto ad andare via da Pavia e a spostarsi a Roma, dove ebbe sostegno dal papa. Quando tornò a Pavia, ormai stanco delle lotte, si chiuse nel monastero di S. Sepolcro dove morì nel giugno del 1198, il giorno 23 quando ricorre la sua celebrazione. Il santo viene in genere raffigurato con gli abiti pontificali in una posizione in cui dà la benedizione: in questo modo è ritratto nel quadro dipinto dal pittore Cima di Conegliano, quadro che si trova nel museo Fitzwilliam a Cambridge. San Lanfranco viene ricordato dalla storia ecclesiastica soprattutto per la sua strenua difesa dei diritti della chiesa contro il potere civile il quale a quei tempi, si affermava nella zona padana. Nel 1180, grazie a San Lanfranco, fu eretto un ospedale detto dei pellegrini, proprio a fianco alla chiesa a Groppello, sua città natale, paese situato sull’antica via Franchigena che conduceva dal Nord dell’Europa fino a Roma. Questo fu poi nominato “dei Santi Giorgio e Lanfranco”. La struttura era dedicata in effetti non alle cure, ma ad assistere viandanti e pellegrini e a elargire elemosine. Nella parrocchia di Gropello Cairoli, che è dedicata invece a San Giorgio, si trova sulla destra dell’altare un dipinto dedicato al Santo in cui una pala ha la raffigurazione di San Lanfranco. Inoltre la scultura “Arca di San Lanfranco”, che fu realizzata dallo scultore Giovanni Amadeo, è situata nell’abbazia omonima presso la città di Pavia. La chiesa dedicata a Pavia a San Lanfranco, è uno dei tesori più belli della città. Ed è un segnale di attenzione per ciò che si deve ancora fare verso un recupero pieno del complesso vallombrosano così importante. La storia della chiesa è interessante: una chiesa primitiva dedicata al Sepolcro si trovava nella località detta “costa Fragonaria”, vicino al piccolo paese Santa Sofia, a ovest di Pavia. Un rituale antico, il “Funus monasticum”, che apparteneva al monastero San Lanfranco riporta che la sua fondazione risale al 1090. Solo in seguito si riscontrò l’esistenza vallombrosana strutturata ufficialmente in un isolato cenobio, ma più vicino a Pavia, nei boschi di Valvernasca. Nel 1145 gli abitanti del luogo si stabilirono nella nuova collocazione. La chiesa venne costruita vicino alla strada Franchigena che collegava con Pavia, dove i viandanti e i pellegrini trovavano ristoro presso il monastero. Sono rimaste poche notizie dei primi tempi del monastero. Il periodo più significativo era proprio di Lanfranco vescovo il quale fu ospite frequente del monastero per cui decise di passare gli ultimi anni della vita lì dove poi fu sepolto come santo. E la chiesa venne quindi dedicata al suo nome.