Cosa succederà ai lavori di completamento del Mose dopo la raffica di arresti è tutto da capire. Il progetto è previsto venga completato nel 2016, ma a parte i problemi legati alle indagini in corso, ci sono anche altri problemi, segnalati da tempo, ma scarsamente resi noti. Il Mose di fatto non sarebbe sufficiente a risolvere il problema per cui è stato pensato, fermare cioè l’acqua alta a Venezia. Nel piano infatti non si terrebbe conto di un fattore indipendente dalla laguna veneta, che è invece un problema mondiale: il continuo aumento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici. Si stima infatti che se continuerà l’attuale disgelo delle zone polari, città ad esempio come New York fra qualche decennio risulteranno allagate in parte. Non solo: anche le piogge negli ultimi tempi sono aumentate rispetto alla norma a cui eravamo abituati sempre per via dei cambiamenti climatici. Un rapporto risalente al 2010 dell’Unesco sottolinea tutto ciò: “Non v’è dubbio che prima o poi il livello marino raggiungerà valori insostenibili per la laguna e la città vecchia. Nei prossimi decenni le barriere mobili potranno anche scongiurare le inondazioni, ma alla fine il mare raggiungerà un livello tale che neppure gli sbarramenti riusciranno a proteggere la città dall’acqua alta. Il punto non è tanto se accadrà, ma quando accadrà”.



Tutto ruota intorno al Mose. Sono 35 le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta della procura di Venezia per presunte tangenti e fondi neri accumulati nella costruzione del Mose, il sistema per la difesa della città dall’acqua alta. In manette è finito anche il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, accusato di finanziamento illecito in relazione alla sua campagna elettorale per le comunali del 2010, mentre per gli altri le ipotesi di reato a vario titolo sono corruzione, concussione, riciclaggio. Arrestati anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso, il consigliere regionale del Pd Giampiero Marchese e gli imprenditori Franco Morbiolo e Roberto Meneguzzo. La Procura avrebbe chiesto l’arresto anche dell’ex governatore veneto Giancarlo Galan, oggi deputato. Ma che cos’è il Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico)? Come detto, è il sistema ideato per proteggere Venezia e la laguna dalle acque alte. I lavori sono iniziati nel 2003 e al momento hanno raggiunto un avanzamento pari a circa l’80%. Il Mose è formato da una serie di paratoie a scomparsa poste alle bocche di porto di Lido, di Malamocco e di Chioggia, in grado di isolare temporaneamente la laguna di Venezia dal Mare Adriatico durante l’alta marea. Il funzionamento è abbastanza semplice: durante la normale marea, le paratoie sono piene d’acqua e adagiate nei loro alloggiamenti, mentre quando è prevista l’alta marea vengono svuotate attraverso l’immissione di aria compressa. Questo le fa sollevare e, ruotando sull’asse delle cerniere, emergono per fermare la marea che sta per entrare nella laguna. Una volta che la marea cala, le paratoie si riempiono nuovamente d’acqua e tornano nei loro alloggiamenti.

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