Durante la conferenza stampa di oggi, Sollecito ha voluto chiarire ulteriormente quanto riguarda la sua richiesta dicendo che è Amanda stessa a scagionarlo nel suo memoriale dicendo che lui è estraneo a quanto sottendono invece i giudici che lo hanno condannato. “Io credo nell’innocenza di Amanda però da quello che si legge nella sentenza si registrano delle anomalie” ha poi aggiunto. Secondo invece l’avvocato difensore di Sollecito l’sms che Amanda dice essere stato inviato da casa di Sollecito, per la Corte venne inviato da fuori. Alla base del ricorso in Cassazione presentato oggi da Sollecito ci sarebbe dunque ampia differenza tra le posizioni processuali dei due ex fidanzati. “Nella sentenza si parla di una bugia. Non è possibile che Raffaele e Amanda fossero insieme quando è stato inviato l’sms di Amanda alle 20.35 perché le celle telefoniche erano fuori dalla portata della casa di Raffaele” dicono gli avvocati. 



Raffaele Sollecito smentisce quanto riportato dal settimanale Oggi a proposito di un suo cambio di strategia processuale. Il giovane ha infatti presentato un ricorso in Cassazione contro la sentenza di condanna della Corte d’Assise, e l’interpretazione che ne era stata data, dicendo Sollecito per la prima volta di non ricordare cosa avesse fatto la notte del delitto, secondo molti significava che era intenzionato a scaricare ogni colpa su Amanda Knox. In precedenza infatti Sollecito ha sempre detto che i due avevano passato la serata a casa sua insieme. Oggi però Sollecito ha detto di credere ancora alla completa innocenza di Amanda: “non esiste nessun ritrattamento da parte mia in questa nuova fase processuale” ha detto. Sollecito ha chiesto di essere però scagionato dalle accuse e dalla conseguente condanna e di essere giudicato soltanto per per favoreggiamento.

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