È il 26 giugno quando Annamaria Franzoni lascia il carcere per tornare a casa. La donna, infatti, è stata ammessa alla detenzione domiciliare dal tribunale di Sorveglianza di Bologna. Adesso per la Franzoni c’è un ricorso presentato dalla Procura generale contro la decisione del Tribunale di sorveglianza. La Procura ha chiesto che la donna, condannata a 16 anni per l’omicidio di suo figlio, ritorni in carcere. Secondo la Procura generale la donna può, infatti, continuare la psicoterapia, reputata dai giudici lo strumento indispensabile per contenere la pericolosità della Franzoni, anche in carcere. Nel ricorso, inoltre, si fa presente che la detenzione domiciliare speciale non può essere concessa a chi possiede figli di età superiore ai dieci anni, come nel caso della Franzoni, che ha un figlio minore di 11 anni. Così se ne parlerà in Cassazione. Il via libera alla Franzoni era stato concesso dopo la perizia psichiatrica del professore Augusto Balloni, che aveva escluso il rischio di recidiva di figliocidio per la donna. La Franzoni, da sei anni in carcere, era stata trasferita ai domiciliari e sta scontando la condanna a 16 anni di reclusione per l’omicidio del piccolo Samuele, commesso a Cogne nel 2002.



(Serena Marotta)

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