Durante l’interrogatorio, viene chiesto a Bossetti se sapeva o meno di essere un figlio illegittimo: “Era a conoscenza di questa paternità naturale?” – gli domanda il gip, come riporta La Repubblica. “Assolutamente no, mai conosciuto Guerinoni. Sempre saputo di essere figlio di Giovanni e Ester”, risponde il muratore. Bossetti poi sottolinea di non averne mai parlato con la madre. L’uomo però aveva parlato con la madre del prelievo salivare che le avevano fatto, dicendole che se lo avessero fatto a lui non ci sarebbe stato nessun problema: “Anzi, se me lo fanno, ben venga”. Sempre nel verbale, si legge del rapporto che ha Bossetti con la sua famiglia: il gip gli domanda se con la madre, Ester Arzuffi, ha un buon rapporto. Il muratore replica di avere un ottimo rapporto. Un rapporto di confidenza. “A volte mi è capitato di litigare con Marita e andare da mia madre portando con me mio figlio Nicolas…”. Dichiara inoltre di dedicare sempre il suo tempo libero alla famiglia e di avere un bellissimo rapporto con la moglie. “Non la cambierei con nessun’altra donna. Sta sempre dietro ai bambini e non fa mancare mai niente neanche a me”, spiega Bossetti al gip. (Serena Marotta)
Nell’ultima puntata del talk “Estate in Diretta”, andato in onda l’11 luglio su Rai 1, si è tornati a parlare del caso di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e del presento killer, finora unico indiziato, che si trova in carcere dallo scorso 16 giugno, Massimo Giuseppe Bossetti: in studio due ospiti dall’Università La Sapienza, cioè la genetista Marina Baldi e il criminologo Natale Fusaro. Durante la puntata di venerdì è stata esaminata la versione dei fatti data da Bossetti, specialmente le sue giustificazioni a riguardo del dna ritrovato sugli indumenti della tredicenne, sul fatto che sia passato proprio per quella zona intorno alle 17.45 e anche quelle che ha dato in merito alla sua presenza, una decina di giorni dopo, proprio dove è stato ritrovato il cadavere di Yara. In seguito viene mostrato un video in cui si mettono in evidenza tutte le incongruenze che le dichiarazioni di Bossetti presentano: se da una parte i due conduttori, Eleonora Daniele e Federico Quaranta, si presentano alquanto scettici sull’innocenza di Bossetti, che lui continua comunque a ribadire dalla cella, il criminologo ospite in studio sottolinea la reale necessita di prove certe che confermino la sua colpevolezza. In conclusione del caso Yara, viene trasmesso durante la puntata, un video in cui i genitori della tredicenne, Fulvio Gambirasio e sua moglie Maura Panarese, pregano per l’innocenza dell’unico sospettato nell’omicidio di Yara, proprio perché Bossetti, a sua volta, di figli ne ha tre e se lui dovesse essere veramente il responsabile di questa vicenda orribile, per loro le difficoltà sarebbero davvero enormi. Clicca qui per vedere lo streaming della puntata di Estate in Diretta di venerdì 11 luglio.
Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere di Mapello arrestato lo scorso 16 giugno per l’omicidio di Yara Gambirasio, evitava di far sapere alla moglie delle lampade solari che avrebbe fatto nel un centro estetico “Oltreoceano” di Brembate, distante appena 150 metri dall’abitazione della famiglia Gambirasio. A questo proposito il muratore dichiara che è stata una questione di soldi: “Siccome i litigi ruotavano intorno ai soldi, non mi andava di discutere se spendevo 5 euro per fare ogni tanto la lampada”, recitano i verbali degli interrogatori pubblicati da La Repubblica. Poi Bossetti aggiunge: “Andavo solo nella vecchia sede, e non sempre. Quando poi il negozio si è trasferito nel complesso quello coi portici, lì non ci ho più messo piede”. Fino a pochi giorni fa, Bossetti aveva dichiarato di non essere stato mai al centro estetico, ma era stato smentito dal titolare del centro estetico che ha fatto sapere che il presunto assassino si presentava per una lampada almeno due volte a settimana. (Serena Marotta)
Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata poi morta, aveva parlato con il gip Vincenzo Marcora lo scorso 19 giugno, tre giorni dopo lo stato di fermo: oggi Repubblica ha pubblicato le dichiarazioni fatte dal muratore di Mapello, registrate nei verbali, di ben sessantasette pagine, proprio quel giorno. Ecco cosa dice l’accusato: “In cantiere dicevano tutti che Yara era stata uccisa per una vendetta contro il padre, Fulvio Gambirasio. Il dna mi incastra? Ma io giuro sui miei tre figli che Yara non l’ho mai né conosciuta, né vista, né incontrata”. Alla domanda più scottante, ovvero quella che riguarda la presenza del dna che lo incastra sulla scena del delitto, Massimo Bossetti replica così: “E’ impossibile che sia stato trovato. Ma se venisse dimostrato senza nessun dubbio che il Dna è mio, bisognerà capire perché è stato trovato lì. Io non lo so”. Ha sempre affermato la sua innocenza Bossetti, come sta facendo da quando è in carcere, lo scorso 16 giugno: riguardo a quella giornata in cui Yara scomparì, il presunto assassino dichiara “Sono tornato a casa dopo il lavoro, ho fatto la doccia, ho cenato con moglie e figli, ho guardato un po’ i quaderni dei miei bambini, giocato con loro che vanno sempre a letto alle 21. Poi sono stato sul divano a guardare la televisione” precisando di essere un abitudinario e che dunque è molto improbabile che gli eventi di quella giornata siano così differenti da quello che faceva tutti i giorni. Ammette di essere passato davanti alla palestra della tredicenne durante il suo percorso di rientro a casa, ma afferma con fermezza “Non ci ho messo piede”.
Ormai si parla quasi di un mese, per indicare il tempo che Bossetti ha passato in carcere, dallo scorso 16 giugno, con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, tredicenne di Brembate Sopra. Il presunto killer, che ormai più di una settimana fa ha potuto incontrare la moglie in carcere, ora chiede di poter incontrare i suoi tre figli di 8,10 e 13 anni: da valutare bene, la richiesta del muratore di Mapello, perché le accuse sono pesanti e perché i bambini dovrebbero necessariamente incontrare il papà in carcere. I legali di Bossetti hanno dichiarato che questa richiesta è stata presa in considerazione, ma che ci si muoverà con i piedi di piombo, proprio per la delicatezza della situazione, e si sta anche pensando di coinvolgere la figura di uno psicologo. Infatti, proprio Claudio Salvagni, avvocato che si occupa della difesa di Bossetti, ha affermato “stiamo comunque valutando con grande attenzione, anche attraverso contatti con uno psicologo”.
Massimo Giuseppe Bossetti, il killer di Yara Gambirasio, detenuto nel carcere di Bergamo, ha fatto richiesta di vedere i suoi figli. Nei prossimi giorni gli avvocati dell’uomo presenteranno richiesta affinché i tre bambini possano fargli visita in cella. Visto i precedenti degli incontri di Bossetti con la moglie Maria e il fratello Fabio, il pubblico ministero dovrebbe dare il via libera alla richiesta del muratore.
Si è tenuto nel pomeriggio di ieri un summit in Procura, a Bergamo, tra il pubblico ministero Letizia Ruggeri, il comandante del Ris di Parma, Giampietro Lago, e quello del Ros di Brescia, Michele Lorusso, per fare il punto sul caso di Yara Gambirasio e la colpevolezza di Bossetti. In particolar modo, agli uomini del Reparto Investigazioni Scientifiche, è stato affidato l’incarico di passare al setaccio i mezzi di proprietà di Bossetti (il furgone da lavoro Iveco Daily cassonato e la Volvo V40 di famiglia) con l’obiettivo di trovare tracce biologiche sospette, come sangue, peli, capelli, in particolare sui sedili. Facendo invece u n piccolo passo indietro, di estrema importanza la testimonianza dei due colleghi citati da Massimo Giuseppe Bossetti in quanto a conoscenza di qualcosa di rilevante. I due uomini hanno detto che sì, Bossetti perdeva spesso sangue dal naso sul posto di lavoro (l’epistassi spiegherebbe dunque il motivo per il quale il suo sangue è finito sulla ragazzina), ma hanno smentito la possibilità che dal cantiere siano stati sottratti attrezzi.