Il 31 luglio, la Chiesa Cristiana onora e ricorda Sant’Ignazio di Loyola. Il religioso spagnolo è vissuto a cavallo tra il XV e il XVI secolo, ed è noto soprattutto per essere stato il fondatore dell’Ordine Gesuita. Sant’Ignazio – al secolo Ignacio López Loyola – nacque a Azpeitia, nei Paesi Baschi, il 24 dicembre del 1491, in seno ad una famiglia della piccola nobiltà basca. Ignazio era il più giovane di tredici fratelli. Suo padre, Yanez, era stato in gioventù un soldato mercenario, che combatté al servizio di vari sovrani francesi, castigliani, aragonesi e navarri. Dopo il 1486, il re Ferdinando d’Aragona gli concesse la signoria sulle terre di Aranaz e Barrenola.
La tradizione militaresca della famiglia impose ai figli di don Yanez di intraprendere il mestiere delle armi: i fratelli di Ignazio, con esclusione di Pero che prese i voti, divennero tutti soldati e morirono in gran parte in battaglia in giovane età. I primi anni della vita di Ignazio furono agiati: adottato da una nobile famiglia della zona dopo la morte della madre, il giovane divenne paggio, partecipando a banchetti e dividendosi tra gli esercizi bellici e la lettura di romanzi cavallereschi. Nel 1517 Ignazio passò al servizio del viceré di Navarra, trasferendosi a Pamplona, lottando al suo fianco durante la rivolta dei Comuneros contro il nuovo re Carlo V.
Nel 1521, difendendo Pamplona dall’invasione delle truppe francesi di Francesco I e di Enrico d’Albret, Ignazio venne gravemente ferito alla gamba destra, che rischiò di perdere a causa di un colpo di cannone.
Nonostante la conquista di Pamplona da parte dei francesi, i vincitori ordinarono di curare il giovane Ignazio, impressionati dal suo valore in battaglia, salvandogli a stento la vita. La convalescenza di Ignazio fu lunga e dolorosa e la sua vita fu più volte messa in pericolo. Durante i lunghi mesi di immobilità forzata, Ignazio si dedicò a letture religiose, rendendosi rapidamente conto di quale fosse il cammino che l’Onnipotente aveva disegnato per lui. Il travaglio interiore di Ignazio fu lungo ma, al termine della degenza, il giovane chiese perdono per i suoi peccati e decise di espiarli recandosi in pellegrinaggio per visitare i santuari dedicati alla Vergine, disseminati per la Penisola Iberica, sostando in particolare nell’abbazia catalana di Montserrat.
Nel monastero catalano appese simbolicamente i suoi abiti militari ai piedi di un’icona della Vergine Maria. In seguito iniziò a vivere come asceta nell’abbazia di Manresa, a poca distanza da Barcellona. Nel 1528 Ignazio si spostò a Parigi, studiando all’Università e iniziando a comporre una delle sue opere più celebri: gli ‘Esercizi spirituali’. Nel 1534, intorno alla carismatica figura di Ignazio, si erano raccolti sei discepoli: quattro spagnoli, un francese e un portoghese. Il 15 agosto del 1534, giorno dell’Assunzione, i sette si recarono a Montmartre e pronunciarono il voto costitutivo della ‘Compagnia di Gesù’. Ai tradizionali voti di povertà, castità e obbedienza ai superiori aggiunsero un quarto voto: l’obbedienza al pontefice. L’organizzazione interna della Compagnia di Gesù era strettamente gerarchica, basata su un modello militare.
Nel 1537, i sette si recarono in Italia per ottenere l’ordinazione a sacerdoti: Paolo III accettò con entusiasmo e permise che venissero ordinati sacerdoti. Pochi mesi dopo, nel 1538, Ignazio e due compagni scesero a Roma e ottennero da Paolo III l’approvazione della Compagnia di Gesù. Inizialmente la Compagnia venne limitata a sessanta membri. Dal 1540 questo limite venne rimosso. L’esistenza della Compagnia venne confermata definitivamente dal nuovo papa Giulio III nel 1550. Sant’Ignazio inviò i suoi compagni in giro per il mondo come missionari, con l’obiettivo di evangelizzare le popolazioni delle Americhe e dell’Asia. I Gesuiti – come vennero conosciuti da allora i membri della Compagnia – si dedicarono alla fondazione di istituti, seminari, scuole e collegi, assumendo di fatto il compito dell’educazione superiore dei giovani di tutto il pianeta. Il primo collegio venne fondato a Messina nel 1548. Nel 1554 Ignazio redasse le ‘Costituzioni dei Gesuiti’, una vera e propria regola monastica, basata sull’obbedienza totale al pontefice e ai superiori nell’Ordine. Il motto dei Gesuiti, pronunciato da Sant’Ignazio è “Ad Maiorem Dei Gloriam”. Ignazio si spense a Roma il 31 luglio del 1556. Venne proclamato santo il 12 marzo del 1622 da Gregorio XV. I Gesuiti ebbero un ruolo fondamentale nella storia europea. Nel 1773 la Compagnia di Gesù venne soppressa nel 1773 a causa delle pressioni esercitate dai re di Spagna e Portogallo sul pontefice Clemente XIV. Tra il 1793 e il 1801 la Compagnia di Gesù venne ricostituita. Il papa Francesco Bergoglio è il primo pontefice gesuita.