Mentre carabinieri e polizia proseguono le analisi di tabulati e filmati, Massimo Giuseppe Bossetti incontra i genitori. L’uomo, in carcere (in isolamento) dal 16 giugno con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, ha ricevuto al momento solamente le visita della moglie, ma oggi anche mamma Ester Arzuffi e Giovanni Bossetti (l’uomo che lo ha cresciuto e credeva fosse suo padre biologico) gli faranno visita; un incontro finora slittato anche per le precarie condizioni di salute di Bossetti senior. Il carpentiere di Mapello avrà così un faccia a faccia con la madre circa l’essere o meno figlio di Guerinoni, anche se il Dna parla chiaro. Potrebbe esserci anche la sorella gemella Laura Letizia, che non crede che suo fratello sia un assassino.



Dopo oltre quaranta giorni di carcere, Massimo Giuseppe Bossetti riceverà domani per la prima volta la visita dei genitori. Solo la moglie è andata spesso a trovarlo alla casa circondariale di via Gleno a Bergamo, mentre l’incontro con i genitori è sempre slittato a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute di Giovanni Bossetti, fino a pochi giorni fa ricoverato all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Più volte il carpentiere di Mapello, accusato di aver rapito e ucciso Yara Gambirasio, ha chiesto di poter incontrare la madre, Ester Arzuffi, e l’uomo che lo ha cresciuto e che credeva fosse suo padre. Il test del Dna, infatti, ha dimostrato che in realtà Bossetti è figlio naturale di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999.



“Il mio assistito, seppur molto provato da oltre un mese di isolamento carcerario, non solo ribadisce con forza la sua innocenza, ma continua a fornire a me e all’avvocato Gazzetti ripetuti elementi a suffragio di tale assunto”. Queste le parole di Claudio Salvagli, uno dei legali di Massimo Giuseppe Bossetti, intervistato da Telelombardia. Bossetti è in carcere con l’accusa di essere l’assassino di Yara Gambirasio, ma continua a dichiararsi innocente. “Seppur molti fatti, elementi ed atti di indagine sono stati, purtroppo, resi di pubblico dominio – ha aggiunto l’avvocato -, ve ne sono altri sconosciuti ai media ed al pubblico che, corroborati dalle risultanze delle attività difensive poste in essere, mi consentono una oggettiva lettura degli eventi assolutamente distante dalle valutazioni e considerazioni che leggo sui giornali o ascolto in programmi televisivi”. Bossetti,  ha chiarito il legale, continua a dirsi innocente e a fornire elementi “che, in base alle informazioni oggi disponibili, le recenti penetranti e variegate indagini della Procura non sembrano aver minimamente confutato”.



“La presenza del Dna sul corpo di Yara porta Bossetti a una sicura condanna all’ergastolo”. Lo ha detto lo psichiatra Alessandro Meluzzi, ospite della trasmissione di Rai Uno “Estate in diretta” che è tornata sugli ultimi aggiornamenti riguardanti il caso dell’omicidio di Yara Gambirasio. Presente in studio anche Andrea Biavardi, direttore della rivista “Giallo”. In un servizio si parla in particolare di alcune date importanti che vedono coinvolto Massimo Giuseppe Bossetti, accusato dell’omicidio della tredicenne e in carcere da 40 giorni. Si inizia dal 6 dicembre: Yara è scomparsa da dieci giorni e nessuno sa dove sia, il cellulare di Bossetti ha agganciato la cella di Chignolo d’Isola dove il corpo della giovane verrà trovato tre mesi dopo, il 26 febbraio. Risulterebbe dalle testimonianze, come hanno spiegato i giornalisti della trasmissione Rai, che in realtà Bossetti non era un frequentatore abituale del bar e del negozio di ferramenta di Chignolo, dove non risulta che il muratore abbia acquistato qualcosa quel giorno, al contrario di ciò che lui stesso ha dichiarato durante gli interrogatori. Altra data importante è quella del 21 aprile 2014, giorno in cui si apprende che “Ignoto 1” è il figlio di Giuseppe Benedetto Guerinoni, l’autista di pullman morto nel 1999 all’età di 60 anni. Infine alcune indiscrezioni pubblicate sulla rivista “Giallo”, tra cui una intercettazione telefonica tra Bossetti e la madre, dalla quale si evince che Bossetti fosse a conoscenza della verità sul suo padre biologico.