Giorgio Faletti è morto a soli 63 anni, lo scorso venerdì: tra le tante passioni che caratterizzavano la sua personalità così ricca, non possiamo dimenticare quella per i motori e le gare di corsa. L’artista italiano scomparso alle Molinette di Torino dopo la lotta contro un tumore, è sempre stato un grande appassionato di Ducati e Ferrari, tifoso accanito e anche pilota, qualche volta. Nel suo libro “Io uccido”, ambientato, non a caso, durante il week-end al GP di Montecarlo, uno dei personaggi è un pilota di Formula 1, Jochen Welder, che finisce vittima del killer protagonista del best-seller: proprio grazie alle sue esperienze dirette e personali in abito di corsa, Faletti descrive benissimo la sensazione di paura che prende il cuore di ogni pilota prima dell’inizio di ogni gara “Era una compagnia abituale per un pilota di Formula 1. Ci si coricava da anni ogni sabato prima della gara, qualunque fosse la donna che in quel momento divideva la sua vita e il suo letto. (…) Adesso aveva paura della paura. Quella che sostituisce il ragionamento, che ti fa staccare il piede dall’acceleratore un attimo prima del necessario e che un attimo prima del necessario ti fa cercare il pedale del freno. Quella che di colpo ti rende muto e parla soltanto attraverso un cronometro, mentre spiega quanto sia veloce un secondo per un uomo comune e quanto sia lento invece per un pilota”. Esperienze che corrispondono al Rally di Sanremo nel 1992, dove Giorgio Faletti era alla guida di una Lancia Delta Integrale del team Martini Racing e si piazzò quindicesimo in classifica, ma anche la sua partecipazione al Rally di Montecarlo al volante di una Fiat Cinquecento Sporting, tutte piccole conquiste da parte del variegato artista e interprete, che non ha mancato di scherzare neanche in queste occasioni, con il suo humor che non dimenticheremo facilmente, “Ho corso in auto, rally, dall’85 al ’98, c’ero al Rally di Sanremo nel ’92 con la Martini Delta. Anche se facevo più ridere da pilota che da comico”.
– Ha fatto discutere e sollevato un mare di polemiche il tweet di Debora Billi, responsabile web del Movimento 5 Stelle: nella serata di venerdì 4 luglio, poche ore dopo che si era diffusa la notizia della morte dello scrittore e attore Giorgio Faletti, la grillina ha pensato bene di approfittare dell’occasione per attaccare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Se ne è andato Giorgio. Quello sbagliato”. Tantissime le reazioni nei suoi confronti, sui social network e non solo: “Più spregevole di così era difficile. Complimentoni a #Grillo e a tutto il #M5S, siete veramente oltre ogni decenza”, si legge su Twitter. “Faresti meglio a scusarti di questa bassezza”, recita un altro, o ancora: “Questa sarebbe la responsabile web M5S alla Camera. Vergogna”. Poco dopo, la Billi torna sui suoi passi e chiede scusa: “Le battute infelici scappano, speriamo stavolta siano scappate per sempre. Desidero scusarmi personalmente con il Presidente Napolitano per l’accaduto, augurandogli naturalmente una vita lunga e serena, e con il M5S a cui ho creato imbarazzo. Non accadrà più”.