Il giorno 11 agosto di ogni anno la Chiesa Cattolica ricorda l’influente e venerabile figura di Santa Chiara d’Assisi, fondatrice delle monache Clarisse e soprattutto grande collaboratrice di San Francesco con il quale ha condiviso tantissime situazioni nel corso della propria vita. Santa Chiara il cui vero nome era Chiara Scifi, nacque ad Assisi nel corso dell’anno 1193. Santa Chiara era figlia di una famiglia benestante, composta dal padre Favarone di Olfreduccio e dalla madre Ortolona d’Assisi. Dell’infanzia di Chiara non si conosce tantissimo se non l’importante fatto che sin dai primissimi anni della propria esistenza si sono incominciati a palesare segno di misticismo avvicinandola alla fede cristiana. Una vocazione che evidentemente la propria famiglia non aveva capito visto che nella notte della Domenica della Palme dell’anno 1211, all’età di diciannove anni, Santa Chiara fuggì da casa per andare incontro al suo destino, raggiungendo San Francesco d’Assisi e i primi frati minori nella vicinanze della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in quella che già all’epoca dei fatti veniva chiamata con il nome di Porziuncola. Santa Chiara ribadì il proprio intendimento di consacrare la propria vita al Signore per cui con l’aiuto dello stesso San Francesco, riuscì a essere accettata nel monastero benedettino di San Paolo ubicato nella cittadina di Bastia Umbra. Questa fu una sistemazione momentanea tant’è che in seguito Santa Chiara si spostò nel Monastero di Sant’Angelo di Panzo, alle pendici del monte Subasio che fa parte con i suoi 1300 metro di altitudine dell’Appennino Umbro. La sorella Agnese avendo saputo della cosa decise di raggiungerla per seguire le orme della stessa Chiara diventando poi badessa di Monticelli dove poi riuscì a fondare diversi monasteri di Povere Dame, soprattutto in alcune cittadine ubicate nell’odierna Italia Centrale e Settentrionale. In seguito Chiara si trasferì presso la dimora che aveva fatto costruire San Francesco nelle immediate vicinanze della chiesa di San Damiano. In questo luogo che diventa di fatto la sua casa per il resto della vita, Santa Chiara viene raggiunta dall’altra sorella Beatrice e dalla madre. In seguito si formerà una vera e propria comunità di donne che conterà all’incirca cinquanta elementi. Complessivamente nella dimora posta nella vicinanze della chiesa, Santa Chiara passerà 42 anni della propria esistenza dei quali ben 29 saranno caratterizzati dalla malattia. Santa Chiata fonda un ordine di monache che si dedicano costantemente alla preghiera e si immergono nella più totale povertà spogliandosi di ogni bene terreno. Per il popolo esse erano le cosiddette Damianite mentre San Francesco le soleva chiamare le Povere Dame mentre alla storia passeranno come Clarisse. Santa Chiara fece voto di povertà in quanto soltanto spogliandosi da ogni bene terreno riusciva dentro di sé a trovare la libertà e la serenità per poter perseguire la via della devozione. Nonostante gli ultimi trent’anni della propria esistenza li abbia passati a letto, Santa Chiara non perdeva occasione per partecipare alle celebrazioni liturgiche e tra l’altro c’è una leggenda secondo la quale mostrando l’Ostia nell’ostensorio, è riuscita ad evitare un temibile attacco dai saraceni. Santa Chiara morì l’11 agosto 1253 a San Damiano. A distanza di soli due anni dalla morte terrena, Papa Alessandro IV accelerando come poche volte successo nella storia della Chiesa, il percorso di beatificazione e santificazione, la proclamò Santa. Dal febbraio del 1958 Santa Chiara è stata proclamata Patrona della Televisione e delle Telecomunicazioni.