Il doole di Google odierno, dedicato alle meteore delle Perseidi ha in sottofondo un brano musicale composto dal musicista Niko Leiva. Il rapporto tra la musica e le stelle è, nonostante le apparenze, tutt’altro che dicotomico e diverse sono le composizioni musicali celesti. Un esempio? Atlas Colestis (“La musica e le stelle”) di Giovanni Renzo: si tratta di un viaggio, nel nome della musica, nella dimensione del tempo e dello spazio, dalla notte in cui Galielo scopre le lune di Giove fino ai confini dell’Universo attualmente conosciuto. Mappe stellari si trasformano in spartiti.
All’indomani della notte di San Lorenzo, Google dedica il doodle allo sciame meteorico delle Perseidi. Le stelle cadenti che i più fortunati ieri notte sono riusciti ad ammirare – esprimendo un desiderio – non sono vere e proprie stelle bensì detriti lasciati dal passaggi di una cometa, o sciame meteorico; e questo gruppo di detriti, che attraversa l’orbita terrestre durante il periodo estivo, viene appunto denominato Perseidi. Venendo dunque al doodle in sé, questo ritrae un paesaggio notturno con luci in lontananza; a farla da padrona è ovviamente il cielo notturno illuminato dalla luna: si scorgono diverse costellazione e una serie di stelle cadenti. Basta un click sul logo e l’immagine cambia: si attiva un disegno animato fatto di una serie di nuovi paesaggii con la scomparsa delle costellazioni della pagina iniziale e l’apparire di una nebulosa in movimento. Il tutto si conclude con l’alba e al ritorno del cielo con le costellazioni e le stelle cadenti iniziali.
Tutti a caccia delle stelle cadenti, che però avranno quest’anno un temibile avversario: la Super Luna. Si perchè per vedere lo sciame meteorico delle perseidi (questo il nome scientifico) incendiarsi e cadere sulla terra ed esprimere i desideri che piuù ci stanno a cuore è necessario il buio più assoluto. E oltre al cosiddetto “inquinamento luminoso” quest’anno gli innamorati (o aspiranti tali) che affideranno i loro propositi alle perseidi (così chiamate perche l’origine radiale dello sciame meteorico è collocato presso la costellazione di Perseo), quest’anno nel cielo ci sarà la cosiddetta Super Luna a illuminare il cielo e a rendere l’individuazione delle stelle cadenti. La SuperLuna, come spiegato nel video, è una combinazione di due diversi fattori: la luna piena e la luna al perigeo (ovvero alla minima distanza dalla terra). Questo comporta che la dimensione percepita del corpo celeste sarà del 14% più grande e del 30% più intensa sarà la luminosità diffusa nel cielo. Ma chissà se un desiderio riuscirà a passare…
Dalla spiaggia alla campagna, tutti con il naso all’insù per guardare le stelle cadenti: è la notte di San Lorenzo, che ha ispirato poeti e registi. E che continua a ispirare i nostri desideri. Secondo la tradizione, le stelle cadenti (sciame meteorico delle perseidi) rappresentano le lacrime versate dal Santo durante il suo supplizio. “Le lacrime di San Lorenzo” sono visibili perché la Terra si viene a trovare all’interno della nube di polveri della cometa Swift-Tuttle. Quelli che noi vediamo sono i granelli di polvere distaccati dalla cometa, che penetrano la nostra atmosfera a elevata velocità, 60 km/s, ovvero a 216.000 km/h, e lascia così nel cielo la scia che vediamo come stelle cadenti.
Il fenomeno delle stelle cadenti è stato fonte di ispirazione anche per i poeti. “San Lorenzo, io so perché tanto di stelle per l’anima tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla”. “San Lorenzo, io so il perché di quel pianto di stelle, che sfavilla nel cielo”. È così che inizia la poesia “X Agosto” di Giovanni Pascoli. Una poesia che Pascoli ha dedicato al padre, morto nel 1867, il 10 agosto. Proprio nel giorno in cui si festeggia San Lorenzo, in cui si verifica il fenomeno delle stelle cadenti. Una poesia dove il Pascoli descrive inoltre anche l’uccisione di una rondine, che stava portando il cibo al nido. Proprio come l’uccisione del padre, che stava portando due bambole a casa. Infine, il poeta, conclude prendendosela con il cielo, non una luce che illumini il suo doloroso cammino.