Un Papa che all’estero si scusa per la presunta povertà lessicale del suo inglese non si era mai visto. “Il mio inglese è povero, ma un amico mi ha detto che non potevo parlarvi con un foglio in mano. Allora devo parlarvi spontaneamente, dal cuore ma ho difficoltà e anche se il mio inglese è povero alla fine ho deciso. Posso dire qualcosa di spontaneo, ma devo farlo in italiano, chiedo la traduzione, grazie”. Così il Papa ha introdotto le sue risposte ai ragazzi coreani radunati a Daejon, organizzando con loro un divertente dibattito E’ stato applaudito moltissimo quando ha detto che il suo inglese era povero. I ragazzi urlavano “non è vero” , ma lui ha ripetuto, “sì, sì, è povero”. Noi abbiamo avuto per anni Pippo Baudo che a Sanremo faceva fatica ad interloquire con i superospiti stranieri e nessuno glielo ha mai fatto notare. Ma la notizia non è questa. La notizia è che per oggi gli organizzatori locali in Corea stimano in circa un milione le persone presenti alla messa che il Papa, con il cardinale Pietro Parolin e l’arcivescovo Andrew Yeom Soo-jung, ha celebrato questa mattina presso la Porta di Gwanghwaum di Suel. Durante il rito, celebrato in latino e coreano, il Pontefice ha beatificato Paul Yun Ji-Chung, primo martire della Chiesa coreana e altri 123 suoi compagni, uccisi durante la persecuzione del 1791. Mentre alle 16:30 il Pontefice presenzierà alla chiusura della sesta Giornata della Gioventù Asiatica celebrando la Santa Messa, che potrete seguire qui in diretta streaming video.