Una missione che doveva durare in tutto un’ora e mezza quella dei due Tornado che si sono scontrati ieri. Lo dicono fonti militari che spiegano anche che tipo di missione era quella dei quattro piloti decollati dall’aeroporto di Ghedi in provincia di Brescia. Si trattava di una serie di punti di virata al fine di effettuare una ricognizione di un’area precisa, non la simulazione di una reazione a una possibile minaccia. L’incidente, visto l’orario in cui è avvenuto, sostengono ancora le fonti militari, è accaduto quando i due velivoli stavano per tornare alla base. La missione era in preparazione a una esercitazione Nato che si terrà a Ghedi in autunno. 



Viviana Beccalossi, assessore della regione Lombardia, ha ricordato le vittime dello scontro fra i due jet militari, di stanza presso l’aeroporto di Ghedi in provincia di Brescia dal quale erano partiti per la missione di addestramento. L’assessore ha in particolare ricordato l’unica donna tra le vittime, il capitano Mariangel Valentini: “Una volta mi confessò di preferire chiamare Patria il nostro paese. Una frase  che mi restò impressa e che oggi racchiude lo spirito e la forza di una donna che aveva scelto un mestiere difficile e di solito riservato agli uomini” ha detto.



Come si temeva, come purtroppo si era capito, non ci sono superstiti dello schianto accaduto ieri fra due jet militari Tornado nei cieli delle Marche. Tutti e quattro i piloti risulterebbero morti, di due di essi sono stati già ritrovati i resti. Ecco spiegato perché sin dopo lo schianto di loro non si è saputo più niente. I resti ritrovati al momento si trovavano nella fusoliera di uno dei due jet, segno che non hanno avuto nemmeno il tempo di provare a mettersi in salvo e che sono morti immediatamente nell’impatto. Secondo notizie non confermate uno dei corpi apparterebbe all’unica donna presente, Mariangela Valentini di 31 anni. Aveva partecipato a missioni di guerra in Afghanistan e in Libia. Il ministro della difesa ha già avviato una inchiesta tecnica che va ad aggiungersi a quella di ufficio della magistratura. Per l’aeronautica militare, i quattro erano piloti esperti.



Non ci sono più speranze di ritrovare vivi i piloti dispersi nello scontro di ieri, nel cielo sopra Ascoli, tra due Tornado; i carabinieri del comando provinciale della città marchigiana sono stati chiari: “Escludiamo che i piloti dispersi a seguito dell’incidente aereo siano ancora vivi”. E dopo la notizia del ritrovamento di un corpo carbonizzato in località Tronzano, è arrivata anche quella della localizzazione di un secondo corpo, a Poggio Anzù, nella collina di fronte a quella in cui si trovavano i resti del primo militare.

È stato ritrovato il corpo carbonizzato di uno dei piloti – Alessandro Dotto, Giuseppe Palminteri, Mariangela Valentini e Paolo Piero Franzese – che viaggiavano a bordo dei due Tornado schiantatisi ieri in volo nei cieli sopra Ascoli. Il cadavere è stato rinvenuto nella zona di Tronzano e sembra che i resti fossero nella fusoliera di uno dei due caccia. A dare notizia del ritrovamento del corpo sono state. fonti di polizia locale

Trasmesse dal Tg1 le prime e finora uniche immagini del terribile incidente che ha visti coinvolti ieri due jet Tornado dell’aviazione militare nei pressi di Ascoli Piceno. Dei quattro piloti che erano a bordo dei due velivoli ancora nessuna traccia.

Nessuna traccia dei quattro piloti, ma è stato ritrovato il tesserino del capitano navigatore Giuseppe Palminteri, uno dei quattro militari scomparsi dopo l’incidente di ieri. Il tesserino è stato trovato nella zona di Casamurana dove ieri era stato ritrovato un paracadute ancora chiuso. Sono brutti segni, che potrebbero indicare che i piloti in realtà non hanno fatto in tempo a saltare fuori dai loro jet dopo l’impatto. Ecco chi sono i quattro piloti dispersi: il capitano pilota Alessandro Dotto, 31 anni di Ivrea, il capitano navigatore Giuseppe Palminteri, 36 anni di Palermo, sul primo Tornado;  il capitano pilota Mariangela Valentini, 32 anni di Borgomanero in provincia di Novara, e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese, 35 anni di Benevento.

Il giorno dopo l’incidente aereo che ha visto coinvolti due velivoli Tornado dell’aviazione militare, ancora nessuna traccia dei quattro piloti che risultano tutt’ora dispersi. C’è preoccupazione ovviamente nonostante l’aviazione militare abbia comunicato che a loro risulta che i sedili siano stati regolarmente lanciati fuori dagli abitacoli, ma nessuno ha visto dei paracadute in cielo. Anzi, i resti di un paracadute sono stati ritrovati nella zona ma dei quattro uomini, due piloti e due navigatori, nessuna traccia. Una persona che era poco distante dal luogo dell’incidente ha raccontato di aver visto i due jet scontrarsi tra di loro, provenendo da direzioni opposte. Un largo incendio è scoppiato nella zona dopo che i resti dei due velivoli hanno toccato terra, ma fortunatamente nessuna abitazione è rimasta colpita. Al momento le ricerche dei quattro piloti vengono fatte solo dall’alto proprio perché ci sono ancora focolai di incendio, poi partiranno le ricerche a terra. 

Continuano le ricerche dei quattro piloti dispersi dopo che i loro jet Tornado  si sono scontrati precipitando. Di loro non si sa più nulla: risulterebbe che sono riusciti a lanciarsi ma non sono ancora stati trovati. Sulla zona dell’incidente elicotteri dell’aeronautica militare prendono parte alle ricerche insieme a un un Erickson S64F del Corpo Forestale dello Stato. L’aeronautica militare spiega anche di non aver ricevuto alcun segnale di allarme e di aver saputo quanto successo solo a incidente avvenuto. Lo scontro e la conseguente caduta a terra ha provocato un fronte di incendio piuttosto vasto anche se nessuna abitazione risulta a rischio. I comuni interessati all’incendio sono quelli di Ascoli Piceno, Roccafluvione e Venarotta. 

Nonostante di loro ancora non si abbiano tracce, l’aeronautica militare conferma che i due piloti e i due navigatori a bordo dei due jet Tornado che si sono scontrati oggi si sarebbero lanciati. Risulta infatti la traccia elettronica che avverte dell’attivazione del sistema di eiezione dei seggiolini, si legge in una nota diffusa dal comando dell’aeronautica militare. Nessuno però ha visto aprirsi i paracadute. Si legge ancora nella nota: “La missione  era di normale addestramento e l’area di Ascoli Piceno è una zona di rotte per queste attività. Le rotte sono approvate in base alle regole del volo. Non abbiamo ricevuto nessun allarme, abbiamo scoperto dell’impatto a incidente avvenuto”.

Ancora nessuna notizia dei quattro militari, due piloti e due navigatori, che erano a bordo dei due jet Tornado che si sono scontrati oggi in provincia di Ascoli Piceno. Secondo fonti non confermate avrebbero fatto in tempo a lanciarsi, ma i testimoni presenti nella zona sostengono di non aver visto nessun paracadute. Di confermato è che non ci sono vittime a terra, nessuna abitazione nella zona è rimasta colpita dai detriti dei due jet.

Quattro i piloti coinvolti nell’incidente, due a bordo di ogni velivolo. Al momento sono ancora dispersi, come ha detto poco fa il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli; secondo altre fonti ufficiose si sarebbero comunque lanciati dagli aerei dopo la collisione avvenuta, lo ricordiamo, durante una esercitazione militare. A dare l’allarme gruppi di volontari della son ani servizio anti incendio. Sul luogo dove sono precipitati infatti si registrano numerosi focolai di incendio.

Stando alle ultime notizie non confermate, i due piloti dei jet Tornado coinvolti nello scontro, sarebbero riusciti a lanciassi in tempo. Al momento nella zona dove sono precipitati i due velivoli ci sono molti focolai di incendio, probabilmente provocati dai detriti caduti in ampia zona. 

Si tratta di due Tornado impegnati in una esercitazione militare, la notizia è confermata. Secondo i testimoni non sarebbero stati visti i piloti lanciarsi in aria col paracadute, si teme dunque che siano morti nello scontro, accaduto, sempre secondo le prime testimonianze, quando uno dei due jet ha urtato l’altro. Uno dei due aerei sarebbe esploso facendo precipitare anche l’altro. La zona dello scontro è stata identificata con quella tra le città di Olibra e Venarotta in provincia di Ascoli. Sul luogo molti mezzi di soccorso.

Notizie ancora imprecise quelle provenienti dai Monti della Laga in provincia di Ascoli. Sembra infatti che sia avvenuto uno scontro fra due aerei militari, anche se inizialmente si era parlato di un solo velivolo precipitato nella zona. La zona interessata all’incidente è quella fra le località di Tronzano, Roccafluvione, Acquasanta Terme e Roccafluvione. Ma secondo quanto riportano adesso le testate online sembra proprio che si siano scontrati due aerei appartenenti alla nostra aviazione militare. La zona dove è accaduto il fatto è spesso usata per esercitazioni militari. Non si sa se ci siano vittime, tra i militari a bordo o tra persone che si trovavano dove i velivoli sono precipitati. Sul luogo dove sono precipitati si è sviluppato un grosso incendio.