La campagna intorno a Ostra, comune con la bandiera arancione sopra Senigallia, è di uno splendore unico.
La Ragola (via S. Bonaventura, 8 – tel. 071665250) è una casa di campagna immersa nel verde, con belle camere, palestra yoga, sala ristorante e una terrazza che guarda Ostra. Davanti c’è una valle coi colori accesi dei girasoli, che mi piace cogliere al mattino presto, camminando sulla costa alta. Nei campi di girasoli ce n’è sempre uno che si sveglia prima degli altri e sembra dire “Io ci sono”. Lo dice al sole, quasi come una preghiera.
Poco più avanti c’è un santuario di campagna dedicato alla Madonna della rosa, dove alle 7,30 del mattino una gruppo di umanità varia partecipa alla messa. E guardando quelle suore francescane accanto a turisti di passaggio e gente del paese mi sembra di vedere il medesimo campo di girasoli delle passeggiate mattutine. E’ rassicurante la campagna, coi suoi alberi di fichi che ogni giorno maturano secondo una scalarità che mi sorprende. Quasi come i girasoli.
A San Marcello, Maurizio Marconi (via Melano, 25 – tel.0731267223), che fa un Verdicchio ma anche anche una Lacrima di Morro d’Alba di valore, sceglie le ore meno calde per arare i suoi campi. Qui tutti arano ma, a differenza dell’agricoltura di pianura, manca un certo senso di cooperazione, per cui ognuno fa per se, magari con dei macchinari un po’ obsoleti che fanno perdere tanto tempo. Sono stato a Fabriano, a vedere la mostra “Da Giotto a Gentile”, curata da Vittorio Sgarbi, e per la prima volta ho compreso la ricchezza di una scuola di pittura, che in questo centro Italia ha una ricchezza incredibile. (Andate a mangiare da Ehmbe’ in via Cesare Balbo, 31 – tel. 07323018). A Jesi, bisogna invece andare da Delfino (via Fausto Coppi, 6/A – tel.0731 212688), somma boutique del gusto che fa una crescia spettacolare. Se poi ci aggiungi la salsiccia che preparano a Senigallia da Furcinon (via Cavour, 19 – tel. 07164325), provi sul palato il paradiso. Ancor più con il Verdicchio Tralivio dell’azienda Sartarelli di Poggio San Marcello (via Coste del Molino 24 – tel. 073189732).
Qui alla Ragola, alla sera, Fausto e Anna preparano il coniglio in porchetta, ma anche l’oca della tradizione contadina, che si gusta con il Lacrima di Morro d’Alba “Paucca” di Badiali (contrada Maiolino – tel.0731 63510), il migliore della mia selezione di quest’anno.
Si mangia pesce a San Marcello, da Ciro (via Montelatiere 10/A – tel. 0731267989), mentre i vincisgrassi migliori li fa Antonietta a Jesi (via Garibaldi, 19 – tel.0731207173). A Morro d’Alba piace la cucina del Mago (via Morganti, 16 – 073163039), soprattutto per i primi fra cui i ciavattoni al pepe, mentre la gelateria più gettonata di queste terre è a Montemarciano, da Rosita (via Manzoni, 6 – tel. 0719199922). A Ostra, c’è la fila per accaparrarsile bbriocheragranti di Golosamente (via Riviera di Levante, 42 – tel. 3488673702), mentre il pane giusto per fare una bruschetta con l’olio extravergine di queste colline è da Il Panettiere a Jesi (via Fiume 14 – tel.0731208406). Il paese che merita una visita senza appello è Corinaldo, dentro le sue mura. E’ il paese di Santa Maria Goretti, che fu tutt’altro che l’icona dipinta in modo irriverente dalla gente. Difese la sua dignità, come la santa delle mie parti, Maria Teresa Bracco da Dego o come le tante anime sante che in queste ore in Iraq vivono qualcosa di tremendo, che quasi non si vuol sentire, perché rovina la vacanza. Ma invece tutto ci riporta a un dato: ciò che abbiamo e che vediamo va riconquistato giorno dopo giorno. Incominciando col pregare, perché anche laggiù possa tornare quella pace ragionevole, che viene calpestata da una cecità senza un perché. C’è un monaco ad Al Qosh, che ogni sera accende le luci del suo monastero. Lo ha raccontato Domenico Quirico sulla Stampa: abbraccia un kalashnikov e attende, come i girasoli della campagna che ho di fronte. E dice Io, in ogni istante. Lo dice al sole, ovvero a Dio, lo dice al mondo. Non dimentichiamoli.