Nel giorno 21 agosto, la Chiesa Cristiana onora e ricorda Papa Pio X, ovvero Giuseppe Sarto, canonizzato nel 1954. Il tratto più caratteristico di quest’uomo che fu papa, nato nel 1835 a Riese, comune in provincia di Treviso, che oggi si chiama Riese Pio X, e morto a Roma il 21 agosto del 1914. Con papa Pio X accadde per la prima volta che una persona di provenienza umile ascendesse agli onori del soglio pontificio: e fu l’umiltà il tratto distintivo della sua vita, e del suo servizio come pastore della Chiesa. La madre di Giuseppe faceva la sarta, e fu la santa donna colei che permise, con il duro e indefesso lavoro, a quel figliolo, che doveva allevare insieme ad altri dieci, di poter studiare e in seguito entrare in seminario. Mamma Margherita ci teneva infatti a fare in modo che il suo bambino potesse seguire la sua vocazione. Quando morì, volle vederlo per un’ultima volta: all’epoca egli era cardinale, e si presentò a lei in vesti porporate, e la donna rimase profondamente colpita da quegli abiti rossi. Da bambino, Giuseppe dimostrò un’intelligenza vivace, tanto da essere ammesso al Seminario di Padova, ma anche uno spirito buono e caritatevole, e una tempra di acciaio, che gli consentiva di affrontare numerose incombenze con vigore e non dormendo che poche ore a notte.
Il suo spirito indefesso gli permise di scalare rapidamente la gerarchia sacerdotale: fu ordinato prete nel 1858 e divenne cappellano a Tombolo, poi arciprete a Salzano e infine canonico nella cattedrale di Treviso. Nel 1884 divenne vescovo di Mantova, e poi patriarca di Venezia. In tutti i ruoli ecclesiastici che ricoprì, si occupò sempre dei più poveri, specie di quelli che per via delle sofferenze subite, avevano perduto la fede, ed anche della formazione dei sacerdoti, che gli fu sempre a cuore.
Nel 1903 papa Leone XIII morì, e Giuseppe dovette recarsi a Roma per il Conclave e l’elezione del nuovo papa. Pare che dicesse ai suoi concittadini veneziani che sarebbe di certo tornato, visto che loro erano molto affranti al vederlo andare via. “O vivo, o morto, tornerò” promise, e in effetti tornò dopo la sua morte, visto che le spoglie di colui che di lì a poco sarebbe diventato papa Pio X vennero portate nella basilica di San Marco nel 1959, affinché potessero essere venerate. Oggi riposano in Vaticano, nella Basilica di San Pietro.
Eletto papa con il nome di Pio X all’età di 68 anni, Giuseppe Sarto diede prova di grande sapienza circondandosi di collaboratori intelligenti ed accorti. Durante il suo pontificato, pur mantenendosi su posizioni tradizionaliste opposte al modernismo imperante, seppe dare vita a molte innovazioni nell’ambito della Chiesa cattolica. Mantenne sempre una condotta di vita modesta e appartata, curato dalle sorelle. A lui si deve un’apertura nei confronti del non expedit voluto da papa Pio IX, ovvero il divieto per i cattolici a partecipare alla vita politica. Riformò il catechismo, combatté la massoneria e i movimenti anticlericali.
Si prodigò anche per la vita culturale, specie in ambito musicale, che amava molto. Fu lui a togliere l’etichetta di ballo proibito al tango. Morì nel 1914 e oggi è compatrono della città di Venezia. Secondo il vecchio canone, la sua festività ricorreva il 3 settembre. La sua santità era palese anche quando era ancora in vita: si racconta infatti di guarigioni prodigiose avvenute su persone che avevano solo toccato i suoi abiti. Ma lui si scherniva dicendo “Sono Sarto, non santo!”.