Il 27 agosto, la Chiesa Cristiana onora e ricorda Santa Monica, uno dei personaggi di spicco del Cristianesimo del IV secolo.
Santa Monica nacque a Tagaste nell’anno 331 ed è ricordata in quanto madre di Sant’Agostino, uno dei principali teologi e filosofi dell’epoca paleocristiana.
La sua famiglia, di etnia berbera, era cristiana e relativamente benestante. Al contrario di molte sue coetanee, che venivano educate sommariamente e venivano date in sposa giovanissime ad uomini molto più maturi, Monica fu una privilegiata. La famiglia le consentì di studiare: la giovane poté così imparare il latino e fu in grado di leggere la Bibbia.
Le grandi meditazioni sulla Bibbia furono determinanti per formare il carattere e la personalità della giovane.
Si sposò con Patrizio, un piccolo proprietario terriero di Tagaste. Il marito, ancora pagano, era una delle personalità più importanti della piccola cittadina e faceva parte del Consiglio Municipale.
Il carattere di Patrizio era pessimo: l’uomo fu ripetutamente infedele a Monica ma la santa, con le sue preghiere e il suo atteggiamento dolce e mite riuscì dopo molti anni a riportarlo sulla retta via, convertendolo in un marito esemplare e convincendolo anche a battezzarsi.
Nel 354, ventiduenne, Santa Monica ebbe il primo figlio, Sant’Agostino.
Pochi anni dopo nacquero gli altri due figli: un maschio, Navigio, e una femmina, di cui le cronache non ci tramandano il nome.
I tre figli di Monica vennero educati secondo la religione cristiana, nonostante l’iniziale opposizione del padre Patrizio.
La condotta peccaminosa e dissoluta che il figlio maggiore Agostino manteneva a Cartagine – dove era stato inviato dai genitori per studiare – gettava in una profonda disperazione Monica, facendola soffrire enormemente.
Il marito Patrizio si convertì nell’anno 371, facendosi battezzare ma morendo pochi mesi dopo.
L’anno dopo, nel 372, Agostino ebbe un figlio da una donna con cui viveva in concubinato. Nonostante il dolore per il peccato, Monica accettò il nipote e anni dopo si adoperò per educarlo cristianamente.
Sant’Agostino progettava di trasferirsi a Roma: Monica decise di seguirlo nell’Urbe per poterlo controllare e per tentare di riportarlo sulla retta via. Il giovane, per disfarsi della madre e recarsi solo a Roma, si imbarcò di notte con uno stratagemma, lasciando Monica sola sul molo di Cartagine.
La donna, come narrò lo stesso Agostino nelle sue celebri ‘Confessioni’, cadde in uno stato di profonda tristezza, pregando comunque per il figlio vegliando tutta la notte sulla tomba di Cipriano, vescovo di Cartagine e martire venerato come santo.
Ne 385, infine, Santa Monica riuscì a riunire il denaro necessario per imbarcarsi per l’Italia, raggiungendo il figlio a Milano, dove questi lavorava in qualità di professore di retorica.
A Milano, pregando costantemente, persuase il figlio ad abbandonare definitivamente lo stile di vita dissoluto e peccaminoso che aveva condotto sino ad allora.
Con l’aiuto del vescovo di Milano, Sant’Ambrogio, Monica convinse il figlio Agostino a farsi battezzare: era il 25 aprile dell’anno 387.
Santa Monica fu una donna dotata di un carisma e di un’energia straordinarie. Il figlio Agostino ne riporta le parole che questa pronunciava durante le conversazioni filosofiche con lui ed altri dottori della Chiesa. Si tratta di una cosa straordinaria, soprattutto se si considera che in quegli anni alle donne non era concesso prendere la parola e che spesso venivano considerate poco più che oggetti.
Poche settimane dopo il battesimo del figlio Sant’Agostino e del nipote Adeodato, Santa Monica decise di tornare in Africa con i suoi familiari.
Agostino e Monica percorsero l’Italia per dirigersi al porto di Ostia, dove affittarono una casa in attesa che arrivasse la stagione adatta per la navigazione.
Nella cittadina laziale Agostino e la madre ebbero costanti dialoghi spirituali e filosofici, in parte riportati nelle ‘Confessioni’.
Improvvisamente, Santa Monica si ammalò e spirò in pochi giorni: era il 27 agosto dell’anno 387 quando la donna morì. Aveva cinquantasei anni.
Sul sepolcro di Santa Monica venne edificata in seguito la chiesa dedicata a Sant’Aurea.
Le reliquie di Monica vennero trasportate a Roma il 9 aprile del 1430 per venire spostate nella chiesa dedicata a San Trifone, all’interno di un magnifico sarcofago.
Santa Monica, concentrato delle virtù femminili, è considerata la patrona delle madri, delle vedove e delle donne sposate.