Il giorno 5 agosto di ogni anno la Chiesa Cattolica ricorda a figura di Sant’Emidio di Ascoli. Stando a quanto evidenziato da alcuni storici, Sant’Emidio è nato nel 273 nei pressi della cittadina di Treviri nell’attuale Regione della Renania-Palatinato in Germania, da una famiglia pagana. Questo significa che la crescita di Sant’Emidio è avvenuta in un ambiente assolutamente ostile alla religione cristiana e come questo non sia risultato essere un fattore decisivo nella scelta del Santo che a un certo punto della propria vita si è convertito. Per quanto concerne questa prima fase della sua vita, ci sono due correnti di pensiero che basano le proprie convinzioni su studi storici: secondo la prima Sant’Emidio si è dedicato allo studio delle arti liberali (attività maggiormente intellettuali) mentre stando alla seconda ipotesi il Santo si era arruolato nelle forze militari. La conversione al Cristianesimo dovrebbe essere avvenuta appena compiuti i diciassette anni di età anche se è bene ricordare come non ci siano documenti che ne attestino la veridicità temporale. Conversione che avvenne per mezzo delle predicazioni di San Nazzario e San Celsio. Una volta deciso di seguire gli insegnamenti della Chiesa Cristiana, Sant’Emidio dovette intraprendere il percorso religioso previsto facendosi prima battezzare per poi dedicarsi allo studio e all’approfondimento di quello che era riportato nelle Sacre Scritture. La sua decisione di convertirsi non fu vista di buon occhio dalla propria famiglia che cercò in ogni maniera di riportarlo la paganesimo senza tuttavia riuscirci. Santo Emidio decise inoltre di abbandonare la propria terra natale dirigendosi insieme ad alcuni amici verso l’Italia arrivando nella città di Milano dove fece un ulteriore passo di avvicinamento al Cristianesimo facendosi consacrare sacerdote. Volendo dare un riferimento temporale all’evento, dovrebbe essere avvenuto intorno al 296. A Milano rimase per tre anni occupandosi dell’oratorio di San Nazario e inoltre spese molte energie per portare quante più persone alla conversione riuscendo ad ottenere risultati più che apprezzabili. Purtroppo il suo supporto alla conversione fu bloccato dalla persecuzione che mise in atto in tutto l’Impero Romano l’Imperatore Diocleziano con Sant’Emidio che fu costretto a scappare verso Roma per trovare rifugio presso un suo conoscente. Durante questo periodo sembra che Sant’Emidio ebbe modo di mettere in essere diversi miracoli e in particolar modo di guarigioni. Tra le tante, ricordiamo proprio quella riguardante la figlia dell’amico che lo aveva nascosto nella propria casa. In pratica di trattava di una ragazza paralitica che all’improvviso incominciò a muoversi.
Il grande clamore che si creò attorno a Sant’Emidio fece in modo che i suoi miracoli ed il suo essere estremamente abile nell’oratoria portando alla conversione un gran numero di fedeli, arrivarono all’orecchio di Papa Marcellino che decise di proclamarlo vescovo dell’arcidiocesi di Ascoli Piceno. Secondo la tradizione durante il viaggio che portò Sant’Emidio ad Ascoli Piceno per svolgere il proprio ruolo ebbe modo di effettuare opera di evangelizzazione presso diversi centri abitati. Una volta arrivato ad Ascoli Piceno dovette fare i conti con il prefetto Polimio che aveva la gestione ed il potere in tutta la zona. Polimio si pose in maniera molto dura nei riguardi della religione cristiana ordinando a Sant’Emidio di non mettere in essere alcuna opera di evangelizzazione. Sant’Emidio però non si fece intimorire dalla minaccia e perseguì il proprio compito curando anche un gran numero di malati. Lo stesso prefetto Polimio in ragione di questa grande capacità di Santo Emidio si convinse che fosse una sorta di reincarnazione del dio Esculapio, proponendogli sacrifici in suo onore nonché di prendere in sposa la figlia Polisia. Sant’Emidio rifiutò tutto ciò e inoltre fece in modo di convertire la stessa Polisia che battezzò in luogo pubblico davanti a molte persone. La cosa arrivò all’orecchio del prefetto che ebbe una reazione molto dura facendo prima arrestare il vescovo cittadino e poi condannandolo a morte per decapitazione in piazza. Sant’Emidio morì il giorno 5 agosto 303 anche se alcuni storici credono la morte sia sopraggiunta nel 309. Sant’Emidio fu poi dichiarato Patrono di Ascoli Piceno.