Il 9 agosto si festeggia Santa Teresa Benedetta della Croce, nata Edith Stein. Nacque il 12 ottobre del 1891 a Breslavia da Sigfrido Stein e Augusta Courant, che svolgevano la professione di commercianti di legname. Figlia di ebrei tedeschi, Edith venne educata al rispetto dei principi e dei valori della religione ebraica. Perse il padre nel luglio del 1893, quando aveva soltanto due anni, ma crebbe circondata dall’affetto della madre e dei suoi sei fratelli e sorelle, tutti più grandi di lei. Cominciò a frequentare la scuola nel 1897, facendosi da subito notare per il suo grande acume e la sua straordinaria intelligenza e, dopo la conclusione delle scuole elementari, continuò il suo percorso scolastico con i corsi ginnasiali. A soli quattordici anni decise di abbandonare la fede ebraica per abbracciare l’ateismo, mentre tra i quindici e i sedici smise di frequentare le scuole e si stabiì ad Amburgo presso la sorella Elsa, dove si dedicò principalmente allo studio della filosofia. Dopo aver preso la maturità da privatista, Edith iniziò a frequentare a Gottinga le lezioni di filosofia tenute da Edmond Husserl, padre della fenomenologia, e proprio qui ebbe modo di farsi stimare da altri importantissimi filosofi, come ad esempio avvenne con Max Scheler e con lo stesso Husserl, che volle fortemente che la ragazza facesse con lui la sua tesi di laurea. Nel luglio del 1914, dopo la sospensione delle lezioni universitarie a causa di quello che sarebbe divenuto il primo conflitto mondiale, Edith tornò a Breslavia e diventò un’infermiera volontaria con l’intenzione di recarsi al fronte, ma il progetto sfumò a causa di una fortissima influenza. All’inizio dell’anno successivo, quando l’università riaprì, sostenne l’ultimo esame e discusse la sua tesi di laurea sull’empatia, laureandosi con lode. Ritornò poi a fare la volontaria, cominciando a prendersi cura dei malati di tifo che si trovavano nella zona del Mahrisch-Weisskirchen, situata nei Carpazi. Dopo aver preso il dottorato discutendo un eccellente e monumentale lavoro, divenne l’assistente di Husserl aiutandolo nella sua attività di scrittore, fino a quando non decise di dedicarsi alla propria carriera filosofica e lavorativa. Successivamente divenne docente all’università di Friburgo e membro attivo del Partito Democratico Tedesco, battendosi soprattutto per la riaffermazione del ruolo della donna nella società mediante il diritto di voto e quello al lavoro. Nel frattempo, intraprese un percorso che la porterà ad abbracciare il cattolicesimo, soprattutto dopo la lettura della biografia di Santa Teresa d’Avila, avvenuta nel 1921. Tale cammino di avvicinamento a Dio ebbe il suo culmine il primo gennaio del 1922, quando Edith ufficializzò la sua conversione mediante il battesimo. Purtroppo, l’avanzata del nazismo e dell’antisemitismo costrinsero la Stein a lasciare Friburgo e il suo posto all’università per trasferirsi a Spira, dove praticò l’insegnamento e si dedicò alla traduzione in tedesco del “De veritate” di San Tommaso d’Aquino. Giunse poi a Munster per ricoprire il ruolo di lettrice nell’istituto di pedagogia scientifica, abbandonandolo nel 1933 a causa della promulgazione delle leggi razziali. Si oppose fermamente al nazismo, tanto che nel 1933 scrisse a papa Pio XI e al cardinale Pacelli, il futuro Pio XII all’epoca segretario di stato, per chiedere una ferma condanna di Hitler e delle sue azioni contro gli ebrei.
L’anno successivo si recò a Colonia per entrare nel monastero carmelitano, dove prese il nome di Suor Teresa Benedetta della Croce, e qui si dedicò alla stesura del libro intitolato “Endliches und ewiges Sein” (“Essere finito ed essere etertno”), con il quale si proponeva di trovare un punto d’incontro tra le teorie filosofiche di Husserl e quelle di San Tommaso d’Aquino. Per sfuggire ai nazisti si spostò nel monastero olandese di Echt, ma il 2 agosto del 1942 venne fatta prigioniera e portata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove morì il 9 agosto successivo in una cameraa gas. La stessa sorte, purtroppo, toccò alla sorella Rosa, anche lei nello stesso campo di concentramento.
L’11 ottobre del 1988 Giovanni Paolo II la proclama santa e successivamente diviene anche Patrona dell’Europa, assieme a Santa Caterina da Siena e San Brigida di Svezia. Santa Teresa Benedetta della Croce è inoltre patrona degli ebrei convertiti al cattolicesimo e della Giornata Mondiale della Gioventù.