Giuliano Ibrahim, il giovane italiano che si è recato in Siria a combattere con le milizie fondamentalistiche islamiche contro il governo di Assad, potrebbe essere vivo. Lo ha detto il padre Carlo parlando nel corso di una intervista a Radio 24. Il giovane è stato dato per morto da tempo, visto che si è persa ogni sua traccia, ma il padre sostiene che invece potrebbe essere stato catturato nel corso di combattimenti e adesso essere ancora rinchiuso in carcere. Carlo Delnevo chiede anche che il governo italiano si muova per verificare se il ragazzo è detenuto in carcere: “Non ci facciamo certo illusioni come famiglia perché la telefonata che abbiamo ricevuto all’epoca non lasciava spazio a dubbi, è una speranza molto flebile. Ma come famiglia vorremmo che il nostro governo, visto che Giuliano era un cittadino italiano, facesse un passo diplomatico nei confronti del governo siriano per chiedere se eventualmente Giuliano si trova in uno dei loro carceri. Se fosse vero, per quanto possa essere una probabilità su un milione, mi sembra che sia giusto andarla a verificare. Per ora di Giuliano se ne è occupata solo la croce rossa internazionale”. Del figlio l’uomo si dice orgoglioso per la scelta che ha fatto, andare a difendere il popolo siriano da quello che definisce un tiranno, Assad. Smentisce poi quanto pubblicato da alcuni giornali italiani recentemente, e cioè che il giovane si fosse lamentato del fatto che i capi islamici dormissero in lussuosi hotel mentre la truppa viveva in condizioni di povertà estrema. 



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