Stop per le procedure relative all’istanza di scarcerazione presentata dai legali di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il documento che gli avvocati hanno presentato è stato giudicato inammissibile dal gip Ezia Maccora in quanto non è stato notificato dai legali della parte offesa (e dunque la famiglia Gambirasio), secondo quanto previsto dalle modifiche dell’articolo 299 del codice di procedura penale. Il prossimo passo sarà dunque ripresentare la domanda notificandola ai legali della famiglia della piccola uccisa.
Ancora novità per quanto riguarda il caso di omicidio di Yara Gambirasio, la giovanissima ragazzina rapita il 26 novembre 2010 a Brembate Sopra e poi uccisa: gli avvocati del presunto killer, Massimo Bossetti, un carpentiere di Mapello in carcere da 86 giorni, hanno richiesto oggi anche un altro prelievo del dna ritrovato sugli indumenti della tredicenne. L’ultimo test del dna eseguito aveva confermato la corrispondenza di quanto prelevato dai vestiti con il dna di Bossetti. Nella giornata di oggi, inoltre, i legali Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti hanno presentato un’altra istanza di scarcerazione al gip di Bergamo, che avrà tempo cinque giorni per decidere se accettarla o meno.“Non vi sono gravi indizi di colpevolezza” hanno affermato i due avvocati nell’istanza presentata, dopo aver ripercorso tutti i fatti e gli indizi finora scoperti nelle indagini.
La notizia era già trapelata e dunque non in molti si sono stupiti quando stamattina, mercoledì 10 settembre 2014, i due legali di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti, si sono recati al Tribunale di Bergamo per presentare l’istanza di scarcerazione del loro assistito. Bossetti, presunto rapitore e killer della tredicenne Yara Gambirasio, si trova in carcere da quasi tre mesi, in isolamento, e non è la prima volta che i due avvocati provano a fare richiesta di scarcerazione. Lo scorso 19 giugno però, era stata respinta dal gip Ezio Maccora, specialmente a causa degli indizi che suggerivano Bossetti colpevole di quanto a lui imputato, e anche in questa occasione non sarà facile proprio perché il dna trovato sui vestiti di Yara, è confermato, appartiene proprio a Bossetti.