I legali di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore che è in carcere dal 16 giugno scorso con l’accusa di aver rapito e ucciso Yara Gambirasio, hanno fatto sapere che presenteranno un ricorso al Tribunale della Libertà di Brescia dopo la decisione del gip di Bergamo di respingere l’istanza di scarcerazione presentata nei giorni scorsi. Secondo il giudice permane infatti la “gravità intrinseca dei fatto, connotato da efferata violenza e dalla personalità” di Bossetti, il quale si sarebbe dimostrato “capace di azioni di tale ferocia posta in essere nei confronti di una giovane ed inerme adolescente”. Il gip ha quindi ricordato i gravi indizi di colpevolezza a suo carico e la “mancanza di freni inibitori” che fanno sorgere il pericolo di reiterazione del reato.



Massimo Giuseppe Bossetti rimane in carcere. Il gip di Bergamo ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali del muratore di Mapello arrestato il 16 giugno scorso con l’accusa di aver rapito e ucciso Yara Gambirasio. I due avvocati di Bossetti, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, avevano presentato l’istanza nei giorni scorsi ma il documento era stato giudicato inammissibile per un errore di procedura: la richiesta non era infatti stata notificata dai legali della parte offesa (dunque la famiglia Gambirasio), secondo quanto previsto dalle modifiche dell’articolo 299 del codice di procedura penale. Il gip aveva evitato di entrare nel merito dell’istanza, permettendo ai legali di ripresentare la domanda: così è avvenuto, ma è stata respinta a causa dei gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di reiterazione del reato.

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